A chi non è capitato di vedere un quadro di San Sebastiano che lo raffigura infilzato da una miriade di frecce?

E’ facile credere che questo santo, proprio per essere stato dipinto così, sia stato martirizzato in questo modo. Ma non lo è. La sua storia è stata molto più incredibile!

Sebastiano era un soldato romano vissuto nel III secolo dopo Cristo. Si professava segretamente cristiano. A causa del suo coraggio e abilità come soldato, ha rapidamente scavalcato i ranghi militari. Quello che i suoi soldati pagani non sapevano era che aveva usato la sua posizione di influenza per diffondere il Vangelo e aiutare i cristiani perseguitati.

Si racconta che due diaconi romani, Marco e Marcellia, si rifiutarono di offrire sacrifici alle divinità pagane e per questo furono arrestati. Quando i loro genitori li visitarono in prigione per cercare di convincerli a rinunciare al cristianesimo, furono invece convertiti da Sebastiano. Anche il figlio del prefetto locale si convertì al cristianesimo grazie all’apostolato di Sebastiano.

Naturalmente, cose come queste non potevano rimanere segrete, e così la notizia si diffuse molto rapidamente tra i soldati.

Nell’anno 286, la notizia giunse fino all’imperatore Diocleziano, che lo fece legare a un palo e fatto colpire da una miriade di frecce, tanto da ricoprigli tutto il corpo.

Ma non è la fine della storia.

Credendo fosse morto, i Romani lo lasciarono lì attaccato. Fu solo una santa donna cristiana, Sant’Irene di Roma a slegarlo dal palo e, sorpresa! Non era ancora morto!

Sant’Irene di Roma mentre cura le ferite di San Sebastiano / Public Domain, Wikipedia

Decise di portarlo a casa con sè.

Quando fu sufficientemente in salute, Sebastiano, decise comunque di non nascondersi. Non voleva vivere una vita tranquilla e occulta. Tutt’altro. Fece quello che molti santi hanno fatto prima e dopo di lui: si recò alla prima piazza e iniziò a proclamare il Vangelo.

Un giorno, Diocleziano passando per le strade di Roma udì un’uomo che si lamentava delle persecuzioni che ogni giorno pativano i cristiani. Incuriosito, si avvicinò e rimase sorpreso. Era San Sebastiano! L’uomo che aveva visto trafitto da innumerevoli frecce!

Piuttosto che prendere questo come un segno di pentimento, l’imperatore ordinò che Sebastiano fosse ucciso, nuovamente! Il santo fu flagellato a morte nell’anno 304, nell’ippodromo del Palatino, per poi gettarne il corpo nella Cloaca Massima.

Questa volta San Sebastiano era veramente morto.

Quindi, ricordiamoci, San Sebastiano non fu ucciso dalle frecce ma martirizzato a flagellate tempo dopo.

San Sebatiano, prega per noi!

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