L'Origine dell'Albero di Natale

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Quando si pensa a un santo, non ce lo immaginiamo con in pugno un ascia, un martello per abbattere quercia. Tuttavia c’è un tale santo, di nome San Bonifacio, che ha un rapporto particolare con gli alberi, specialmente quello di Natale.

Vita di San Bonifacio

Questo santo nacque in Inghilterra intorno all’anno 680. Bonifacio Entrò molto giovane in monastero, attratto dall’ideale monastico benedettino, prima di essere inviato dal Papa a evangelizzare i popoli germanici.

Sotto la protezione del grande Carlo Martello, Bonifacio viaggiò in lungo e in largo la Germania rafforzando la fede di quelle persone che già aveva abbracciato il Cristianesimo, portando, in questo modo, la luce di Cristo a quelli che ancora l’avevano conosciuta.

Il Papa emerito, Benedetto XVI, disse nell’anno 2009 che grazie alla “sua attività instancabile, con le sue doti organizzative, con il suo carattere duttile e amabile nonostante la fermezza” ottenne grandi risultati.

Thor

Intorno all’anno 723 Bonifacio viaggiò con un piccolo gruppo di persone nella regione della Bassa Sassonia. Qui conobbe una comunità di pagani vicino Geismar che, durante l’inverno, avevano l’abitudine di compiere sacrifici umani (dove la vittima di solito era un bambino) a Thor, il dio del tuono. Il rituale si compieva dinanzi una quercia soprannominata, “La Quercia del Tuono”.

Bonifacio, seguendo il consiglio di un fratello vescovo, voleva distruggere la quercia del tuono non solo per salvare la vittima ma per mostrare ai pagani che, nell’abbattere l’albero non sarebbe stato colpito dal tuono lanciato da Thor (come invece si credeva).

Il Santo assieme ai suoi compagni di viaggio arrivarono presso il villaggio la vigilia di Natale appena in tempo per interrompere il sacrificio. Con la pastorale del suo vescovo in mano, Bonifacio si avvicinò ai pagani, che si erano nel frattempo radunati alla base della Quercia del Tuono, e disse loro: “ Ecco la Quercia del Tuono, e qui la Croce di Cristo che spezzerà il martello del falso dio, Thor”.

Uno dei pagani sollevò un martello per giustiziare il bambino, vittima sacrificale del rituale. Ma quando il martello fu sul punto di colpirlo, il vescovo bloccò il colpo con la pastorale che teneva in mano e riuscì miracolosamente a rompere il martello di pietra, salvando in questo modo la vita del bambino.

Subito dopo si rivolse ai pagani dicendogli: “Ascoltate, figli della foresta! Non scorrerà il sangue dei vostri figli questa notte perché questa è la notte della nascita del bianco Cristo, il figlio del Padre, il Salvatore dell’umanità. Egli è più bello di Baldur il Bello, è più grande di Odino il Saggio ed è più buono della dea Freia.. Dopo la sua venuta non è più necessario il sacrificio. Thor il tenebroso è morto. Si è perso per sempre nel regno delle ombre del Nifelheim. Ed ora in questa notte di Cristo voi comincerete a vivere. Questo albero di sangue non deve più oscurare la vostra terra. Nel nome del Signore, io lo distruggerò″.

Subito dopo Bonifacio prese un’ascia vicino a lui e, secondo la tradizione, e quando la brandì si alzò una folata di vento talmente forte da abbattere la grande quercia, sradicandola dal suolo. L’albero cadde a terra e si ruppe in quattro pezzi.

Origine dell’Albero di Natale

L”Apostolo di Germania” continuò così la sua predicazione al popolo germanico che rimase stupito dopo questo evento.

La tradizione racconta che in quel momento San Bonifacio guardò oltre la quercia e indicò un piccolo abete e disse:

“Questo piccolo albero, un giovane figlio della foresta, sarà il vostro sacro albero questa notte. E’ il legno della pace, poiché le vostre case sono costruite di abete. E’ il segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie sono sempre verdi. Osservate come punta diritto verso il cielo. Che questo sia chiamato l’albero di Cristo bambino; riunitevi intorno ad esso, non nella selva, ma nelle vostre case; là non si compiranno riti di sangue, ma doni d’amore e riti di bontà.”

Da quel momento i germani furono gli iniziatori di una bellissima tradizione: l’Albero di natale, che è pervenuta fino ai nostri giorni. Da quel giorno infatti il rituale fu quello di portare un abete dentro casa, decorandolo con candele e ornamenti e celebrando la nascita del Salvatore.

Le candele simboleggiavano la discesa dello Spirito Santo sulla terra con la venuta del “bambino Gesù”. San Bonifacio usò questa immagine per spiegare alle popolazioni pagane il senso del Natale.

 

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