"Se incontrassi quei negrieri che mi hanno rapita e anche quelli che mi hanno torturata, mi inginocchierei a baciare loro le mani; perché, se non fosse accaduto ciò, non sarei ora cristiana e religiosa”
1. Era una Suora canossiana sudanese, naturalizzata italiana, che è sopravvissuta a 12 anni di brutale schiavitù.
2. Il suo schiavista le ha dato il nome "Bakhita", che significa "fortunata".
3. Durante la sua festa dell’8 febbraio, si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone.
4. Ha imparato a conoscere Dio mentre lavorava come bambinaia da una famiglia in Italia. È diventata cattolica da adulta.
5. Ha aiutato la sua comunità cucinando, cucendo, ricamando e accogliendo i visitatori.
6. Ha perdonato i suoi rapitori: “mi inginocchierei a baciare loro le mani; perché, se non fosse accaduto ciò, non sarei ora cristiana e religiosa”.
Santa Giuseppina Bakhita, prega per noi!