Fernando nasce a Lisbona, fra il 1191 e il 1195, che divenne capitale del Portogallo solo nel 1255. La sua biografia è sicuramente arricchita da molte leggende.

Innanzitutto fu un predicatore. Dopo essere entrato nell’ordine dei canonici regolari nel 1212, dove acquista una solida formazione biblica e teologica, viene sorpreso da une evento che risveglia in lui l’ideale missionario di san Francesco d’Assisi (1189-1226): il martirio dei primi cinque francescani nella missione del Marocco. Così decide di entrare nei frati minori e partire anche egli missionario per il Marocco, con il nome di fra Antonio.

Una tempesta però lo porterà in Sicilia, e da lì ad Assisi, dove è stato indetto il capitolo generale dei frati di San Francesco.

1) “Martello degli Eretici”

Tali erano le sue abilità nel predicare che fu soprannominato “Martello degli Eretici”. Fu mandato a predicare in Romagna per convertire i catari. Grazie alla sue eccellenti grazie e ai suoi doni di oratore, alla sua cultura teologica e al suo fervore fu efficientissimo nell’apostolato.

2) “Arca del Testamento”

Nell’estate del 1230 si reca a Roma, dove predica davanti a Gregorio IX, che lo chiama “Arca del Testamento”.

3) Il taumaturgo

La basilica di Padova (Basilica del Santo), costruita fra il 1232 e il 1307, contiene la tomba di Antonio (Arca di S. Antonio), che morì però nel convento di Cella il 13 Giugno del 1231 dopo aver pronunciato le parole Video Dominum Meum”.

A partire dalla sua morte la sua fama di taumaturgo ne fa un luogo di pellegrinaggio molto frequentato. Gli affreschi di Tiziano della Scuola di s. Antonio, a Padova, evocano aspetti della vita e della tradizione agiografica del santo, che hanno ispirato i maggiori artisti: Donatello, il Perugino, il Correggio, Rubens, El Greco, Murillo, Van Dyck…ecc. 

4) Dono di Profezia e Discernimento degli Spirito

Secondo l’agiografia tradizionale, nella vita di S. Antonio accadono molti fenomeni straordinari. Il suo processo di canonizzazione ricorda 47 miracoli avvenuti dopo la sua morte.

Fra i doni soprannaturali attribuiti ad Antonio da Padova, bisogna citare il dono della profezia e del discernimento degli spiriti.

Al notaio di Puy-en-Velay, libero pensatore, sorpreso nel vedere il francescano inginocchiarglisi continuamente davanti e convinto che si faccia beffe di lui, Antonio dice: “Saluto in te l’eletto del Signore. Tu mi precederai nel suo regno, morendo martire”. Convertito, il notaio sarà effettivamente ucciso dai saraceni in Terrasanta.

5) Il miracolo della Mula

Uno dei miracoli più famosi di Sant’Antonio avviene a Tolosa verso il 1224-1225. Un ebreo, Zaccaria le Guillard, lo avrebbe sfidato a portare la sua mula, a digiuno da due giorni, davanti a un mucchietto di avena, da un lato, e a un’ostia consacrata, dall’altro; ebbene la mula, trascurando il cibo, si sarebbe inginocchiata davanti al santo sacramento, dimostrando così la presenza reale e aprendo gli occhi all’ebreo. La Chiesa di Saint-Pierre-le-Guillard a Bourges ricorda tuttora quel fatto prodigioso.

6) Il Gesù Bambino in braccio

Fra Limoges ed Eymoutiers, si conserva memoria di un altro prodigio: quello di Antonio sorpreso in estasi con Gesù bambino fra le braccia, che cita anche Pio XII.

7) La Predica ai Pesci

Verso il 1227 Antonio tiene a Rimini la celebre predica ai pesci. I catari hanno fatto molti nuovi adepti. Gli eretici o gli indifferenti si rifiutano di ascoltare Antonio, che predica loro la buona novella. Allora, come San Francesco d’Assisi si era rivolto agli uccelli, Antonio, in mancanza di ascoltatori, si rivolge ai pesci sulla spiaggia:

Ascoltate la parola di Dio, voi, perché gli infedeli eretici si rifiutano di ascoltarla”; e subito venne verso di lui una tale moltitudine di pesci, grandi, piccoli e medi, che non si erano mai visti così numerosi in tutto quel mare e quel fiume; e tutti tenevano la testa fuori dell’acqua ed erano attenti, rivolti verso il volto di Sant’Antonio, tutti in grandissima pace, in grandissima calama, in grandissimo ordine […]. Ascoltando le sue parole, i pesci cominciarono ad aprire la bocca e a inclinare la testa, e con questo segno di rispetto altri ancora, lodavano Dio nel modo che era possibile…”

8) Il santo che aiuta a trovare le cose smarrita

Un novizio del convento di Bologna, che aveva rubato il salterio che usava Antonio, viene costretto dal diavolo, apparsogli in persona, a restituirlo al suo legittimo proprietario. l’episodio leggendario sarebbe all’origine della tradizione popolare che attribuisce a San’Atnoin da Padova il dono di ritrovare gli oggetti smarriti.

9) La lingua intatta

Un’altro prodigio riguarda la parziale incorruttibilità del corpo di Antonio. Quando viene esumato nel 1263, si scopre che la lingua del grande predicatore è ancora intatta.

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