Visite semplici e private, quattro volte l’anno nei momenti più significativi. Ecco una parte del colloquio che AciStampa ha avuto con il fratello di Benedetto XVI, Georg Ratzinger, venuto a mancare oggi, mercoledì 1 luglio 2020.

I ricordi dei fratelli Georg e Joseph Ratzinger. “E’ sempre un momento molto festoso e solenne quando si scende dall’aereo – aveva raccontato Monsignor Georg, il fratello maggiore del Papa emerito, ad Angela Ambrogetti, Direttore editoriale di AciStampa -. E poi c’è sempre un’accoglienza gioiosa da parte delle memores, i segretari, suor Christine, che rendono l’accoglienza molto bella. Poi vado a visitare mio fratello nella sua stanza. Quello è il nostro primo incontro, e per me è tornare a casa, quando ci raccontiamo le ultime novità. La casa è l’incontro con mio fratello dovunque sia. (…) Ogni mattina il mio pensiero per lui è che possa avere la salute e la forza, di cui ha bisogno per compiere la sua missione.”

I ricordi dei fratelli Georg e Joseph Ratzinger
I ricordi dei fratelli Georg e Joseph Ratzinger. Photo AciStampa

Il primo ricordo

E’ difficile rispondere e ricordare. (…) nella vita quotidiana è arrivato questo bambino tanto piccolo e sinceramente non sapevo molto che fare con questo bimbo così piccolo.

Poi quando siamo un po’ cresciuti eravamo i due maschi e abbiamo giocato molto insieme e fatto tante cose insieme. (…) Noi due costruivamo insieme il presepe, e poi tra i giochi più frequenti c’erano giochi spirituali, noi lo chiamiamo il “gioco del parroco” e lo facevamo noi due, nostra sorella non partecipava. Si celebrava la messa e avevamo delle casule fatte dalla sarta della mamma proprio per noi. E uno volta a turno eravamo il ministrante o il chierichetto.

Il seminario, la passione per la liturgia, la musica, lo studio

E’ stato uno sviluppo continuo. Fin da piccoli abbiamo vissuto con un amore per la liturgia e questo è proseguito via via nel seminario, ma non si è aggiunta la musica fuori della liturgia. E’ stato un tutt’uno.

Dopo la prima messa

Per tre anni siamo stati separati perché nel 1947 Joseph è andato a Monaco e nel 1950 ci siamo ritrovati a Frisinga. Dopo l’ordinazione dal novembre del 1951 ad ottobre 1952 stavamo in parrocchie confinanti e c’era in mezzo solo un parco a Monaco. Io avevo la chiesa di San Ludwig e Joseph al Preziossismo Sangue.

E’ vero che soprattutto Joseph ha accettato di diventare professore a Bonn anche in vista della utilità della famiglia. Nel 1955 i nostri genitori si sono trasferiti da lui a Frisinga e nel 1956 si è aggiunta anche nostra sorella, e così quando io ero libero ho sempre raggiunto la famiglia a Frisinga. Il fratellino era il riferimento per tutti, non era un problema per noi tutti.

Joseph Ratzinger diventa vescovo e cardinale

Prima siamo stati separati mentre Joseph era a Bonn, a Münster e Tubinga. Poi alla fine ci siamo ritrovati a Ratisbona, io a dirigere i Domspatzen e mio fratello all’università.  E’ stato un periodo molto bello ed intenso, noi tre fratelli eravamo riuniti. Certo con la nomina e il trasferimento a Monaco, ma la distanza non era tanta, era piuttosto la mancanza di tempo che ci teneva lontani perché Joseph era impegnato come vescovo e cardinale.

Il trasferimento a Roma

In effetti è stata un po’ come una perdita quando si sono trasferiti a Roma, anche perché sapevo che era una grande responsabilità per mio fratello e sapevo che avremmo avuto pochi contatti.

Tre volte l’anno io andavo a Roma, soprattutto l’estate, e a Natale i miei fratelli venivano da me, nella sua casa a Pentling e ci teneva molto, quella era proprio casa sua. Ma soprattutto c’erano degli appuntamenti fissi per vedersi, come per l’Ascensione, quando mio fratello veniva per il ritiro spirituale e poi rimaneva qualche giorno a Pentling. Ad agosto andavamo in vacanza insieme, a Bad Hofgastein, a Bressanone, a Linz.

Il fratello minore diventa Papa

Durante il conclave non ho mai pensato che mio fratello potesse diventare papa. Anche altri me lo hanno chiesto, ma io ero sempre convinto che non fosse possibile perché era troppo anziano ormai. (…)

Poi quando è arrivata la notizia la primissima reazione è stata di tristezza, perché ero consapevole del fatto che come papa sarebbe stato trasportato fuori dalla  sua vita privata e personale. Ma non sapevo invece che si può mantenere un rapporto molto personale con il papa e incontralo come faccio adesso, con tutti i privilegi che ho ricevuto per arrivare e ripartire. Ho tutte le agevolazioni per incontrare comunque il papa come fratello.

Approfondimento:

Intervista integrale AciStampa (Fonte)

Papa Benedetto XVI in Baviera al capezzale del fratello malato

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