Il prodigio è raccontato da San Tommaso da Celano: le truppe arabe volevano espugnare Assisi, ma furono respinte dinanzi al Tabernacolo sollevato dalla giovane suora.

Hai mai sentito parlare della storia del miracolo eucaristico legato alla figura di Santa Chiara d’Assisi. Nota per essere stata la co-fondatrice delle Sorelle Povere di Santa Chiara, meglio note come Clarisse, assieme a San Francesco d’Assisi, suo amico nel 1212, è altresì nota per essere stata una grande devota dell’Eucaristia.

Molti furono i miracoli documentati che circondano la figura di questa straordinaria santa, ma ce ne fu uno davvero particolare. Un Miracolo Eucaristico citato nella Leggenda di Santa Chiara Vergine, scritta da Tommaso da Celano. In esso viene descritto il Miracolo operato da Santa Chiara d’Assisi che con il Santissimo Sacramento riesce a respingere le truppe saracene al soldo dell’imperatore Federico II di Svevia, nel 1240. 

La leggenda così racconta: 

“Erano stanziate lì, per ordine imperiale, schiere di soldati e nugoli di arcieri saraceni, fitti come api, per devastare gli accampamenti e per espugnare le città. E una volta, durante un assalto nemico contro Assisi, città particolare del Signore, e mentre ormai l’esercito si avvicinava alle sue porte, i feroci Saraceni irruppero nelle adiacenze di San Damiano, entro i confini del monastero, anzi  fin dentro al chiostro stesso delle vergini. Si smarriscono per il terrore i cuori delle Donne, le voci si fanno tremanti per la paura e recano alla Madre (Santa Chiara) i loro pianti.

Ella, con impavido cuore, comanda che la conducano, malata com’è, alla porta e che la pongano di fronte ai nemici, preceduta dalla cassetta d’argento racchiusa nell’avorio, nella quale era custodito con somma devozione il Corpo del Santo dei santi. E tutta prostrata in preghiera al Signore, nelle lacrime parlò al suo Cristo: ‘Ecco, o mio Signore, vuoi tu forse consegnare nelle mani dei pagani le inermi tue serve, che ho allevato per il tuo amore? Proteggi, ti prego, Signore, queste tue serve, che io ora, da me sola, non posso salvare’.

Subito una voce, come di bimbo, risuonò alle sue orecchie dal Tabernacolo: ‘Io vi custodirò sempre!’. ‘Mio Signore, aggiunse, proteggi anche, se ti piace, questa città, che per tuo amore ci sostenta’. E Cristo a lei: ‘Avrà da sostenere travagli, ma sarà difesa dalla mia protezione’. Allora la vergine, sollevando il volto bagnato di lacrime, conforta le sorelle in pianto: ‘Vi do garanzia, figlie, che nulla soffrirete di male; soltanto abbiate fede in Cristo!’.Né vi fu ritardo: subito l’audacia di questi, è presa da spavento; e abbandonando in tutta fretta quei muri che avevano scalato, furono sgominati dalla forza di colei che pregava. E subito Chiara ammonisce quelle che avevano udito la voce di cui sopra ho parlato, dicendo loro severamente: ‘Guardatevi bene, in tutti i modi, dal manifestare a qualcuno quella voce finché  io sono in vita, figlie carissime’”.

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