Il pollo è uno dei pasti più popolari al mondo. Cotti, alla brace, conditi, sfilettati, il pollo è parte integrante della dieta quotidiana di una persona. Ed è così da molti secoli. Ma non moltissimi.

Alcuni scienziati hanno scoperto che il pollo come lo conosciamo oggi nacque in realtà da una ricetta elaborata durante il Medioevo. 

Lo hanno scoperto alcuni ricercatori dell’Università di Oxford. Il motivo principale? Il digiuno cristiano. Infatti, il digiuno religioso – e più in particolare quello implementato nella regola benedettina che proibiva il mangiare “carni di animali a quattro zampe” – divenne abituale, così da incrementare il consumo di uova e carne di pollo. 

Lo studio, in realtà, aveva come obiettivo quello di capire quale fosse la differenza tra il pollo moderno e quello antico. Gli studiosi, oltre ad aver scoperto il perché si fosse iniziato a consumare pollo durante il Medioevo, scoprirono che la tiroide era la causa di selezione naturale dei pollil. Ovvero, i polli che venivano allevati erano quelli con una minor produzione ormonale, meno aggressivi e quindi più propensi a convivere con i propri simili.

Per quanto riguarda le galline, quelle che sopravvissero alla selezione naturale erano quelle che deponevano più rapidamente le uova. 

I ricercatori hanno identificato la variante genetica responsabile di questi tratti e, come riportato da News.com.au , hanno scoperto che solo il 40% dei polli che vivevano 1.000 anni fa ne era portatore (quindi non tutti i polli all’epoca erano “così polli” come ora, sembra). Oggi, tutti i polli domestici moderni sono portatori del gene.

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