Lionel Messi e Javier Hernandez saranno tra i calciatori cattolici che rappresentano i loro paesi in Russia questo mese.

La Coppa del Mondo è iniziata, con la partita inaugurale tra la Russia e l’Arabia Saudita. Ecco cinque giocatori cattolici da tenere d’occhio per…

Messi

Il più grande giocatore della sua generazione è un cattolico impegnato. Ha incontrato Papa Francesco e nel 2016 il Santo Padre ha detto che il suo connazionale (Messi, non Maradona) è il più grande calciatore di tutti i tempi. In Russia, le speranze dell’Argentina riposano ancora sulle spalle di Messi. Se l’Argentina dovesse sollevare la coppa, li campione di Rosario avrebbe riferito che andrà in pellegrinaggio al santuario della Madonna del Rosario di San Nicolás, a San Nicolás de los Arroyos, nella provincia di Buenos Aires.

Iniesta

Forse Messi ha l’ispirazione del pellegrinaggio da un altro giocatore cattolico, il suo ex compagno di squadra del Barcellona, ​​Andrés Iniesta. Il leggendario centrocampista ha promesso di andare in pellegrinaggio – in questo caso il Cammino de Santiago – se la Spagna avesse vinto la Coppa del Mondo nel 2010. E ha vinto, con Iniesta che ha segnato il gol decisivo in finale (non è chiaro se si sia veramente recato in pellegrinaggio a Santiago).

Błaszczykowski

Uno dei protagonisti della Polonia ha vissuto un trauma indicibile da bambino, l’uccisione della madre per mano del padre. Questo calciatore, devoto cattolico, ha raccontato di come crede che sua madre si prenda cura di lui dal Cielo. Błaszczykowski, che di ruolo fa l’ala, legge la Bibbia ogni giorno ed è stato ambasciatore della Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia nel 2016.

Hernandez

Ci saranno sicuramente manifestazioni di cristianesimo evangelico durante il torneo, principalmente da giocatori sudamericani (attenzione ai giocatori brasiliani che sfoggiano le magliette “I belong to Jesus”). Occhio anche alle manifestazioni di fede in pubblico dell’attaccante messicano Javier Hernandez – il giocatore cattolico viene regolarmente visto inginocchiato in preghiera prima dell’inizio delle partite.

Griezmann

Griezmann, uno dei protagonisti di una delle squadre più in forma, la Francia di Deschamps, esprime la sua fede cattolica attraverso i suoi tatuaggi. Sul suo braccio destro non c’è solo un ritratto di Gesù sopra una statua del Cristo Redentore, ma anche un set di rosari, raffigurati tra nuvole e stelle. “Li ho perché nella mia famiglia siamo tutti molto religiosi”, ha detto. Nella sua autobiografia Derrière le sourire [Behind the Smile], afferma di essersi “immerso nella religione fin dall’infanzia […] Continuo ad accendere candele nelle chiese”.

Keylor Navas

Infine troviamo il “Portiere di Dio”, il costaricano e tutt’ora numero uno del Real Madrid Keylor Navas. Il portierone è un fervente cattolico, come si vede dai suoi account social, e vive il proprio lavoro come una missione. E’ noto che prima di ogni partita preghi Dio affinchè gli metta due angeli a protezione dei suoi pali.

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