"Riordinare le nostre priorità in modo che Dio sia al centro ci permette di separare ciò che è veramente importante"

Avere equilibrio tra lavoro e vita privata è necessario per poter rispondere alla nostra chiamata alla santità. Questi 3 consigli possono essere molto utili per raggiungere questo obiettivo.

In un articolo per il National Catholic Register, la prof.ssa del Dipartimento di Gestione delle Risorse Umane e Comportamento Organizzativo, Danielle Lamb, ha osservato che l'equilibrio tra lavoro e vita privata può essere "un ideale difficile da raggiungere", ma è importante cercarlo per "vivere la vita piena alla quale i cristiani sono chiamati".

Il lavoro è buono per l'uomo, con esso gli esseri umani riescono a partecipare all'opera di creazione di Dio. San Giovanni Paolo II ha spiegato nella sua enciclica Laborem Exercens:

"L'uomo è immagine di Dio, tra l'altro, per il mandato ricevuto dal suo Creatore di soggiogare, di dominare la terra. Nell'adempimento di tale mandato, l'uomo, ogni essere umano, riflette l'azione stessa del Creatore dell'universo"

Tuttavia, il lavoro eccessivo è anche una mancanza di virtù. Per eludere la pigrizia, molte volte ci impegniamo in una moltitudine di distrazioni, cadendo nell'attività frenetica. Questo squilibrio può scatenare un'apatia spirituale.

1) Il Tempo Libero è Buono

"L'uomo deve imitare Dio sia lavorando come pure riposando, dato che Dio stesso ha voluto presentargli la propria opera creatrice sotto la forma del lavoro e del riposo. (...) Perciò, anche il lavoro umano non solo esige il riposo ogni 'settimo giorno', ma per di più non può consistere nel solo esercizio delle forze umane nell'azione esteriore; esso deve lasciare uno spazio interiore, nel quale l'uomo, diventando sempre più ciò che per volontà di Dio deve essere, si prepara a quel 'riposo' che il Signore riserva ai suoi servi ed amici" ha detto San Giovanni Paolo II.

Secondo Danielle, da questo estratto possiamo imparare che il riposo è buono, poiché Dio stesso si è riposato. Inoltre sia "il riposo che il lavoro sono necessari per la nostra fioritura". "Quello che potremmo chiamare 'santo riposo' non è semplicemente l'assenza di attività, ma lo stare tranquilli alla presenza di Dio".

Oggi, molti di noi si definiscono per quello che fanno, per cui "essere semplicemente alla presenza di Dio, può sembrare scomodo, intimidatorio e inutile". "Ma riposare è esattamente ciò che la nostra fede cristiana ci chiama a fare. 'Solo in Dio riposa l'anima mia: da lui la mia salvezza' (Salmo 62)".

2) Mantenere Santa la Domenica

Un altro buon punto di partenza è valutare se stiamo santificando le domeniche, al di là dell'obbligo di partecipare alla Messa.

“Abbiamo riempito la giornata con compiti, faccende o hobby non necessari? Se è così, potremmo salvaguardare le domeniche come giorni per partecipare alla Messa, riposare con i nostri cari e trascorrere del tempo extra in preghiera. Potrebbe essere necessario uno sforzo per riorganizzare i nostri orari, ma santificare le domeniche è un grande passo verso il ripristino dell'equilibrio nelle nostre vite".

“È assolutamente necessario tutto ciò che abbiamo pianificato? Abbiamo sovraccaricato o sottovalutato il tempo necessario per completare determinate attività? Ci siamo lasciati del tempo per la preghiera quotidiana e il silenzio con il Signore? Anche 10-15 minuti al giorno sono un buon inizio.

E se ricopriamo una posizione, come ad esempio il datore di lavoro, il coniuge o il genitore, con la quale influenziamo gli orari degli altri, abbiamo considerato attentamente le richieste che imponiamo loro o se gli abbiamo involontariamente reso difficile l'equilibrio nella loro vita?".

3) Prendere Esempio dai Santi

Guardare ai santi può condurci verso una vita virtuosa. Danielle ha ricordato la definizione di padre Mike Schmitz sull'equilibrio: "tutto al suo posto". "Questa definizione di equilibrio tra lavoro e vita privata mi ha ricordato la risposta di San Domenico Savio, al quale San Giovanni Bosco aveva chiesto, mentre giocava a calcio, cosa avrebbe fatto se gli fosse rimasta solo un'ora di vita. A questa domanda, il giovane aveva risposto: 'Continuerei a giocare a calcio'".

Che esempio di libertà! Padre Menezes ha spiegato che San Domenico Savio aveva una tale fiducia perché stava facendo ciò che doveva fare nel momento opportuno - in altre parole, stava vivendo una vita equilibrata".

Anche Sant'Agostino ci ricorda: “Ama e fai quello che vuoi”. “Riordinare le nostre priorità in modo che Dio sia al centro ci consente di separare ciò che è veramente importante da ciò che è urgentemente ingannevole – e, nel tempo, come i santi, potremo raggiungere la pace nella nostra routine quotidiana”.

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