Ogni 15 Novembre uno dei più grandi Dottori della Chiesa viene ricordato: Sant’ Alberto Magno.

Abbiamo voluto raccogliere 5 fatti veramente curiosi sulla sua straordinaria vita, iniziata in una nobile famiglia dell’odierna Germania nell’anno 1206.

La Madonna lo aiutò a superare le difficoltà nello studio della Teologia

Lo studio della Teologia per un giovane Alberto appena entrato in convento, sembrava insormontabile, a tal punto che fu sul punto di fuggire dal seminario Domenicano dove era entrato. Si racconta che la Vergine Maria, di cui era devotissimo, lo spinse a perseverare nello studio: “Attendi allo studio della sapienza e affinchè non ti avvenga di vacillare nella fede, nel declinare della vita ogni arte di sillogizzare ti sarà tolta“. Questa parentesi mariana forse smosse l’animo del giovane Alberto fino a farlo diventare il “Doctor Universalis”, il Dottore Universale.

Fu grazie ad un Beato che riuscì a scoprire la sua vocazione

Quando entrò all’Università di Padova, una delle università più famose del Medioevo, conobbe il beato Giordano di Sassonia, primo successore di San Domenico come Maestro Generale dei Predicatori che, grazie al suo intervento, convinse il giovane Sant’Alberto a entrare in seminario.

Profetizzò la grandezza di un altro grande Dottore della Chiesa

Ebbe tra i suoi allievi, presso la prestigiosa Università di Parigi, quel Tommaso d’Aquino che i compagni prendevano in giro per essere un “bue muto”, ma di cui Sant’Alberto profetizzò la grandezza: “Voi lo chiamate il bue muto, ma io vi dico: quando questo bue muggirà, i suoi muggiti si udiranno da un’estremità all’altra della terra!

Fu grande l’amicizia tra maestro e allievo, fintanto che Sant’Alberto dovette difendere San Tommaso d’Aquino quando, dopo la morte dell’Aquinate, avvenuta nel 1274 (6 anni prima di quella del suo maestro), alcuni ecclesiastici vollero metterne in discussione l’ortodossia.

Consulente del Papa

Il suo genio non sfuggì al Papa di quell’epoca, Alessandro IV, che volle Alberto per un certo tempo accanto a sè ad Anagni – dove i Papi si recavano di frequente- a Roma stessa e a Viterbo, per avvalersi della sua consulenza teologica.

Patrono delle Scienze Naturali e proclamato “Doctor Universalis”

Fu uno dei pochi pensatori dell’epoca ad apprezzare Aristotele. In tutta la sua opera filosofia e teologica volle sempre dimostrare l’unità tra fede e ragione. Fu anche chiamato “Doctor Universalis” per essere stato non solo un grande uomo di Dio e insigne studioso delle verità della fede, ma di moltissimi altri settori del sapere: oltre alla filosofia e alla teologia egli scrisse sulla Chimica, sulla Fisica, Astronomia, Mineralogia, Botanica e Zoologia.

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