Chi non si è trovato a dover rispondere alla mega domanda di turno del tipo: Dove vanno a finire i bambini non battezzati? Come rispondere adeguatamente senza troppi giri teologici?

Nel 2007 la Commissione Teologica Internazionale ha pubblicato un piccolo documento che chiariva tale situazione fumosa. Il documento si chiama appunto La speranza della salvezza per i bambini che muoiono senza battesimo. (Qui trovate il link) .

Sant’Agostino 

Andando indietro nel tempo troviamo il primo santo e Padre della Chiesa che parlò del destino dei bambini non battezzati: Sant’Agostino. In una disputa con il monaco Pelagio, che sosteneva che il battesimo non fosse necessario per raggiungere la salvezza, Agostino decide di affrontare il tema. Per lui i bambini non battezzati avrebbero subito una “pena mitissima” seppure destinati all’inferno. 

Medioevo

Una visione meno drastica e più umana viene elaborata durante il periodo medievale con la teoria del Limbo, luogo di felicità solo naturale, in quanto si è privati della visione di Dio. E’ bene ricordare comunque che questa teoria rimane sempre una opinione teologico e non è in alcun modo riconosciuta come dogma di fede. Benedetto XVI disse al riguardo: «Il Limbo non è mai stato una verità definita di fede. Personalmente lascerei cadere quella che è sempre stata soltanto un’ipotesi teologica».

Documento

Dando un’occhiata al documento si legge nella parte finale che «Ciò che ci è stato rivelato è che la via di salvezza ordinaria passa attraverso il sacramento del Battesimo» e che tuttavia ci sono «serie basi teologiche e liturgiche per sperare che i bambini morti senza battesimo siano salvi e godano della visione beatifica. (…) Viviamo nella fede e nella speranza nel Dio di misericordia e di amore che ci è stato rivelato in Cristo, e lo Spirito ci spinge a pregare in gratitudine e letizia incessante.

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