Esiste un ordine monastico in Italia che produce creme naturali!

Si, non stiamo delirando. Sono le monache del Cuore Immacolato e riprendono una tradizione antichissima di fabbricazione detta Hortus medicus o Hortus simplicium che sta per giardino di medicamenti semplice.

Questi giardini sorsero nei conventi e nei monasteri per affrontare le tremende epidemie sorte nel periodo successivo alla caduta dell’Impero Romano che decimarono le popolazioni europee.

Le piante coltivate venivano usate per la composizione di medicamenti semplici di cui il Monaco infirmarius ne era il depositario.

I monaci, avvalendosi delle fonti classiche, svolsero anche una intensa attività di ricerca in campo farmaceutico, realizzando medicamenti di grande efficacia; produssero anche dei cataloghi ragionati di tutte le erbe coltivate ed utilizzate, gli Hortuli.

Gli Hortuli erano raccolte figurate in cui si descrivevano le caratteristiche e le virtù delle singole piante. In questo modo, la conoscenza della medicina e dell’impiego delle piante officinali si diffuse rapidamente tra gli stessi ordini monastici.

Si deve proprio a una monaca benedettina, sant’Ildegarda di Bingen, la creazione di una cultura della medicina monastica naturale che si è tramandata nei secoli. Sant’Ilgegarda realizzò, fra il 1150 e il 1160, uno dei più importanti trattati di erboristeria e di storia naturale, il Liber semplici medicinae ed il Liber causae et curae ancora oggi oggetto di studio.

Alcune piante medicinali da lei individuate per il trattamento di alcune affezioni, sono largamente usate dalla farmaceutica industriale contemporanea oltre che dalla fitoterapia moderna.

Insomma entro le mura dei monasteri si sono sviluppati e conservati l’amore e la cultura per la botanica, la farmacologia, la medicina. Così hanno fatto queste monache, che si dedicano anche alla cosmeceutica, alla produzione, cioè, di prodotti destinati alla cura della pelle, al suo mantenimento, alla sua depurazione mettendo a punto alcune linee di prodotti eudermici e filodermici.

La Comunità delle Monache del Cuore Immacolato appartiene a questa lunghissima tradizione benedettina che affonda le sue radici agli albori dell’anno 1000 dopo Cristo. Sul solco di questa tradizione le Monache del Cuore Immacolato portano avanti la loro missione per fare del bene attraverso il creato. “Nel Creato esistono tutti i rimedi per la nostra salute ed il nostro benessere. Occorre cercarli attentamente, come un tesoro nascosto nella ricchezza della natura”, come scrive la fondatrice, suor Maria.

 Ovviamente, parte dei guadagni di questa comunità finiscono nel “Feeding program”, un programma che si occupa di offrire un pasto al giorno per 6 mesi a 80 bambini denutriti nelle Filippine (a opera dei Religiosi Canossiani).

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