Don Alberto Ravagnani, soprannominato lo “Youtuber di Dio”, ci spiega perché è così importante la preghiera per tutti noi.
Soprattutto in momenti di dolore come questo, capita, anche ai cattolici più ferventi, di provare aridità spirituale. Ed ecco pronte le tipiche domande: “Perché devo pregare per la fine della pandemia se Dio non interviene?”, oppure “Anche il Papa si è recato in due chiese, ma sta veramente cambiando qualcosa?”.
Don Alberto Ravagnani offre una risposta molto interessante: innanzitutto il capire la differenza tra pregare e non, insieme ad alcune ragioni per continuare, o iniziare, a farlo in questo periodo di emergenza.
“Pregare – ha spiegato il sacerdote – non è provare un’emozione forte, sentire un po’ di pace per un istante, non è una tecnica di meditazione, nemmeno fare delle riflessioni particolarmente acute sull’esistenza o fare le magie: se chiediamo a Dio di fermare la pandemia, di certo non ci aspettiamo che di punto in bianco il cielo si apra e piova un esercito di angeli con i vaccini”.
Quindi “la preghiera non cambia la realtà, ma cambia te stesso, il tuo sguardo, il tuo atteggiamento, il tuo cuore!” ha sottolineato don Alberto. E la ragione per farlo sta nel voler “entrare in contatto con Dio, Uno che ci vuole bene e che ci ricorda che siamo più grandi del nostro dolore. Per Lui siamo unici e speciali, e la preghiera serve per ricevere lo Spirito Santo, che è la presenza stessa di Gesù” nelle nostre vite.