Il santuario mariano di Covadonga, e la battaglia che qui venne combattuta nell’anno 722 d.C. vengono considerati dagli storici l’inizio della “Reconquista” spagnola dopo l’invasione dei mori.
Anno 711 d.C,. Il re berbero Tariq invade la Spagna salpando dall’attuale Marocco e in poco tempo, grazie a una Spagna divisa politicamente in fazioni e debole, riesce a conquistarla quasi tutta. Uno sparuto gruppo di 300 persone si asserragliano tra i Picos de Europa, la catena montuosa delle Asturie.
Qui Pelagio e suoi uomini diventano la Resistenza. Vi chiederete: come può un piccolo gruppo di uomini asserragliati sulla cima dei monti sperare di avere la meglio contro un esercito invasore vittorioso che ha già soggiogato tutta la Spagna?
Con la fede! La stessa fede che ebbe Mosé nel liberare il suo popolo dall’uomo più potente di allora: il faraone. La stessa fede di Abramo, che chiese e ottenne un figlio, lui che aveva 100 anni e sua moglie Sara 90. La stessa fede che la Madonna di Covadonga (che significa “Grotta della Madonna”) gli infonde nel 722, anno in cui Pelagio vince, usando la croce come vessillo.
La riconquista partì proprio da una cima perduta dal Picco di Europa, dove sorge il Santuario Mariano di Covadonga. La tradizione racconta che è proprio Maria a rincuorare Pelagio, ad esortarlo a resistere, e che è ancora la Vergine Maria a vincere i mori, respingendo le frecce scagliate contro lo sparuto esercito spagnolo. La tradizione racconta anche che a Pelagio appare una croce rossa da lui presa come simbolo del proprio stendardo.
Il racconto di questa incredibile vittoria risalente all’VIII secolo sono raccolte nelle Cronache di Albelda e vengono redatte un secolo e mezzo dopo durante il regno di Alfonso III.
Grazie a Maria e alla fede di Pelagio viene fondato il Regno delle Asturie, primo regno cristiano, che darà il via alla Reconquista spagnola, che durerà per ben 770 anni.