Si chiama “Sant’Antonio casamenteiro” ed è un evento particolare quello di sabato 22 giugno in Basilica del Santo dalle 16.30 riproposto per il secondo anno nell’ambito del Giugno Antoniano indirizzato soprattutto alle persone single tra i 20 e i 50 anni.

Prende spunto da una forma di devozione popolare particolarmente diffusa in Portogallo, terra natale di sant’Antonio, e nei Paesi dell’America Latina, in cui il Santo è invocato per trovare marito o moglie, ovvero per “accasarsi”, da cui l’appellativo di “casamenteiro”.

Si tratta di un momento di riflessione per quanti sono, diciamo così, “diversamente giovani”, considerando che a livello pastorale ci sono molti gruppi o iniziative già tarate per altre fasce d’età, ad esempio giovanissimi, giovani o famiglie.

«Come frati abbiamo riflettuto su una situazione che coinvolge sempre più single, anche fino ai 50 anni, che non hanno ancora trovato una propria strada nella vita, che sia affettiva, personale o lavorativa – ha spiegato il Rettore della basilica, padre Oliviero Svanera, ideatore di questa originale iniziativa pastorale –. Persone che non hanno una gratificazione o uno sbocco vocazionale adeguato, che non significa necessariamente spirituale. Persone che cercano di dare un senso alla propria vita e che spesso portano sulle spalle una grande sofferenza, anche se non espressa esplicitamente. Per loro la nostra iniziativa vuole essere un’opportunità di preghiera, riflessione e incontro affidandosi all’intercessione di sant’Antonio».

Non si vuole escludere nessuno ma un limite dovevano pur metterlo, fa capire padre Alberto Tortelli, della pastorale giovanile. «Veramente questa è la seconda edizione – racconta – l’anno scorso abbiamo riempito la basilica. Persone di tante età diverse».

E ha funzionato? «Partiremo proprio dalla testimonianza di due giovani che hanno partecipato alla prima festa e ora stanno insieme. Il ragazzo e la ragazza erano in un gruppo di Camposampiero, dove abbiamo un convento. Avevamo avuto l’idea di raccogliere questi giovani adulti, single, che sono un po’ figli di nessuno, una generazione senza dote. Le cose da ventenni cominciano a stancarti, provi tanta fatica e tristezza. Abbiamo il dovere di ascoltare la sofferenza delle persone. Lavoro precario, affetti instabili, relazioni così, sempre un po’ superficiali. L’evento che abbiamo pensato sabato vuole andare incontro a questo grido» (Quotidiano.net, 20 giugno).

Ci sarà un momento spirituale, con una messa e la preghiera del “Si quaeris miracula” (“Se cerchi miracoli”), ma anche una vera e propria festa “come occasione di incontro, amicizia e confronto per chi, per svariati motivi, si ritrova ad affrontare da solo l’età adulta”, spiegano gli organizzatori.

L’evento è rivolto a persone indicativamente dai 20 ai 50 anni.

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