E’ iniziato il processo di beatificazione di Enrichetta Beltrame Quattrocchi, la figlia di Luigi e Maria, il primo matrimonio beatificato da Giovanni Paolo II il 21 ottobre del 2001.

A Napoli è stata aperta ufficialmente l’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e fama di santità della più piccola dei quattro figli che ha avuto il matrimonio.

L’Arcivescovo di Napoli, il Cardinale Crescenzio Sepe, ha detto che la vita di Enrichetta -morta nel luglio del 2012- “è stata certamente una consacrazione a Dio nella famiglia.”

Una delle peculiarità della esistenza della figlia più piccola dei Quattrocchi, è stata che questa non fu interrotta, nonstante il ginecologo, al quarto mese di gravidanza, chiese ai suoi genitori di abortire la bambina per salvare la madre.

“Entrambi i genitori hanno risposto con un categorico” no “all’aborto, determinati a fidarsi solo di Dio per il loro futuro”, ha ricordato il Cardinale.

Il 6 aprile 1914 nacque Enrichetta e per questo motivo l’inchiesta diocesana è iniziata lo stesso giorno.

Il postulatore della Causa, padre Massimiliano Noviello, sottolinea che il riconoscimento delle sue virtù, tra l’altro, è stato richiesto perché Enrichetta “si consacrò a Dio, superando la bellissima eredità datagli dai genitori e riuscendo a rendere la sua vita un servizio a chiunque si rivolgesse a lei”.

Inoltre, la casa in cui viveva è diventata un luogo di accoglienza. Era la casa in cui Enrichetta si dedicava all’ascolto, alla carità, all’ospitalità e dove coltivava la sua spiritualità, con frequenti ritiri di preghiera.

Nella sua vita, si è anche dedicata al movimento “Testimonianze del Risorto” perché diceva che “il comunicare a tutti che Cristo è risorto è una necessità assoluta del mondo di oggi”.

La famiglia Quattrocchi è ben conosciuta in Italia. Maria Corsini è nata a Firenze il 24 giugno del 1881; mentre Luigi Beltrame nacque a Catania il 12 gennaio 1880.

Si incontrarono entrambi a Roma quando erano adolescenti e si sposarono nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 25 novembre 1905.

Entrambi sono cresciuti in una famiglia cattolica e da piccoli hanno praticato con fervore la propria fede, partecipando ogni domenica alla Messa e partecipando ai sacramenti. 

Nel 1913, la giovane famiglia attraversò un momento doloroso e alquanto incerto quando la gravidanza di Maria ebbe serie complicazioni e i medici predissero che né lei né il bambino sarebbero sopravvissuti.

Anche se i medici le dissero che un aborto le avrebbe potuto salvare la vita , Maria, dopo essersi consultata con suo marito, decise di affidarsi alla protezione divina di Dio. E, nonostante la gravidanza si fece molto dura da affrontate, sia la madre che la figlia sono sopravvissute miracolosamente. Questa esperienza ha portato l’intera famiglia a consolidare la propria vita di fede e a lavorare duramente per i loro desideri di santità.

Maria aveva altri tre figli; i suoi due figli abbracciarono il sacerdozio: Filippo era un prete della diocesi di Roma e Cesare un monaco trappista.

Enrichetta, colei che sopravvisse alla difficile gravidanza, costruì una casa sul modello di quella dei suoi genitori; mentre sua sorella Stefania entrò nella congregazione dei benedettini, con il nome di Madre Cecilia.

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