Siamo riusciti a ritrovare due bellissime testimonianze di due papi del Novecento, tra cui uno santo, su come fosse il loro rapporto con l’Angelo Custode e di come essi lo interpellassero.

L’Angelo di Papa Achille Ratti

Un giorno, il santo padre PioXi, confidò ad un gruppo di pellegrini che egli invocava sempre, all’inizio e alla fine delle sue giornate, l’angelo custode. Spesso lo pregava anche durante la giornata, specialmente quando le cose si complicavano- e ciò capita spesso negli impegni di un papa: “Ci teniamo a dirlo, anche per un debito di riconoscenza, proseguì Pio Xi, ci siamo sempre sentiti meravigliosamente assistiti da nostro angelo custode. Sentiamo molto spesso che è lì, accanto a noi, pronto ad aiutarci”.

L’Angelo di San Giovanni XXIII

Durante un’udienza papa Giovanni XXII fece questa confidenza: “Parlando un girono con l’insigne pontefice Pio XI, lo sentii confidare un bellissimo segreto: confermava, infatti, che la protezione dell’angelo custode sempre dà letizia, che risolve ogni difficoltà ed appiana gli ostacoli. Quando mi accade – confidò Pio XI- di dover parlare con qualche persona, con la quale so che l’argomentare è difficile, e per cui il linguaggio deve essere accentuato con speciale forma di persuasione, allora raccomando all’angelo mio custode perché di tutto faccia parola all’angelo custode della persona che devo incontrare; sicché, una volta stabilita l’intesa tra i due altri spiriti, il colloquio risulta per il meglio ed è facilitato”

L’Angelo Custode di Papa Francesco

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