Papa Francesco ha voluto condividere con un gruppo di seminaristi lombardi quelli che sono i suoi passaggi biblici preferiti che ancora oggi lo commuovono profondamente.

Il primo è Deuteronomio 26

“Ricordati, non dimenticare: quando tu arrivi a quella terra che tu non hai conquistato, quando tu avrai la pancia piena delle cose che tu non hai seminato, quando tu abiterai in case che non hai costruito tu, ricordati: ricordati che sei stato schiavo in Egitto” (cfr vv. 1-7)

Questo passaggio gli è rimasto sempre impresso perché fa riferimento alla dimensione della memoria: “La memoria: sempre guardare indietro, da dove vengo, da dove il Signore mi ha salvato. Questa dimensione deuteronomica mi fa bene. “Ah, io sono un grande prete, guarda, mi hanno nominato rettore di quel santuario, faccio questo e questo…”. Ricordati da dove ti hanno preso. “Io non ero profeta né figlio di profeta, ma tu mi hai preso da dietro il gregge…” (cfr Am 7,14-15). Questo mi colpisce tanto: tornare, ricordati, non gonfiarti di vanità, di superbia, di autosufficienza… Tutto è dono, tutto è grazia, tutto ti è stato regalato. Questo è un brano col quale io oggi prego tanto, mi fa bene.”

Il secondo è Ezechiele 16

Dove si narrano le origini e l’infedeltà di Gerusalemme, che spesso viene equiparata alle città di Sodoma e Gomorra.

“Poi, un altro brano che io considero come la storia della mia vita è Ezechiele 16.”

Il terzo è le Nozze di Cana

“Del Nuovo Testamento, mi soffermo – sarà perché mi piacciono le feste – mi soffermo sulle nozze di Cana: come la Madonna agisce in quel momento, discretamente, come si accorge, come fa…; e quel comando della Madonna – è l’unico comando che ci dà la Madonna –: “Fate quello che Lui vi dirà” (cfr Gv 2,5). A me piace, questo mi tocca. Sono i tre brani che, vorrei dire, mi toccano tanto. Ma il primo, mi raccomando: prendete questa dimensione deuteronomica della vita che vi aiuterà tanto, con la memoria, a non credervi più di quello che siete.”

Il Papa infine ha voluto ricordarci anche l’importanza della lectio divina come strumento di “incontro con il Signore attraverso la sua Parola”, e ha richiamato i fedeli ha portare sempre con sé un Vangelo tascabile per generare quella “familiarità con la Parola di Dio”, che significa “conoscere la Parola di Dio da dentro”

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