Giocare a palla ha origini antichissime. Sono molte i libri di storia che parlano dei primi giochi svoltisi in Grecia dove veniva usato il pallone come lo sphairistike. Ma fu durante il Medioevo che il tennis nacque, frutto dell’invenzione del jeu de paume: un antico gioco francese e italiano del XII secolo chiamato pallacorda in italiano.

Dall’undicesimo secolo, secondo la tradizione, i monaci del Regno di Francia, che cercavano di combattere l’ozio durante il loro tempo libero, cominciarono a giocare con palline spiegazzate nei chiostri o nelle case capitolari. Iniziarono a usare una corda (non ancora una rete) per delimitare i due campi da gioco.

Presto, i canonici, i preti e persino i vescovi si sarebbero arresi a questo entusiasmante gioco. In linea generale le regole dei monasteri non si opponevano alla paume, ma vigilavano sulla buona condotta dei giocatori: l’esercizio fisico era infatti ben accetto, purché non fosse praticato in promiscuità con i laici, né con un abbigliamento non confacente alla dignità ecclesiastica, ossia in camicia o addirittura in canottiera, quando si era accaldati dal gioco.Si dice persino che si svestivano della talare in modo tale da non ostacolare i loro movimenti. 

Il gioco attraversò presto le mura dei monasteri e fu un grande successo, prima in Francia, poi in Inghilterra. Venne chiamato appunto il gioco del palmo (jeu de paume), poiché consisteva nel colpire la palla con il palmo della mano. Durante il Rinascimento è stato ulteriormente sviluppato quando è apparsa la racchetta (termine di origine araba che si riferisce alla palma) con un lungo manico e una corda fatta di budello di pecora, che andò a sostituire i guanti e le canne in legno. Fu questo l’antenato del tennis che oggi tutti conosciamo.  Il nome nacque dall’errore di pronuncia dei primi tennisti inglesi: nel XV secolo era obbligatorio, prima di lanciare la palla, gridare l’avvertimento tenez! (francese per tenete!). L’assonanza portò poi gli inglesi a chiamare il gioco “tennis”. Per uno strano gioco del caso, però, in Inghilterra è improprio chiamare il tennis… tennis. Questo nome è infatti ancora riservato alla pallacorda. Il nome corretto è lawn-tennis, anche se ovviamente tutti, inglesi compresi, per comodità hanno abbreviato a “tennis”.

Pertanto, tutti gli appassionati di tennis possono ringraziare questi ingegnosi monaci che, senza saperlo, hanno finalmente tramandato al mondo un’eredità che non è solo spirituale.

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