Anche se il cappuccino possa vantare natali austriaci, sono gli italiani ad averlo reso uno stile di vita. Oggi è la bevanda italiana per eccellenza, più diffusa dell’espresso ancora oggi perché di sapore più dolce, e la prima che apre così le porte ad un vero caffè Made in Italy.

Il Cappuccino grazie a un Cappuccino

Sembra infatti che il termine cappuccino prenda il nome dal frate dell’ordine dei cappuccini Marco da Aviano, inviato nel 1683 da Papa Innocenzo XI a Vienna con l’obiettivo di convincere le potenze europee ad una coalizione militare contro i Turchi che la stavano assediando, una sorta di nuova Lega Santa. L’espansione dell’Impero Ottomano procedeva in Europa senza freni: in quell’anno i turchi conquistarono Belgrado. Vienna, dal canto suo, non aveva mai potenziato il suo confine orientale, che restava pericolosamente sguarnito. I turchi, dopo aver invaso l’Ungheria, avanzarono verso Vienna proprio da oriente. Padre Marco, nel frattempo, era riuscito nella missione di coalizzare le potenze cristiane, superando i dissidi esistenti al loro interno. Il suo incredibile lavoro diplomatico e le sue amicizie con i potenti avevano indotto i regni di Spagna, Portogallo e Polonia e le Repubbliche di Firenze, Genova e Venezia a inviare aiuti e cospicui contingenti militari. 

La vittoria, i Cornetti e la Festa del Santo Nome di Maria

All’alba dell’undici settembre, si consuma una vittoria dell’esercito cristiano sull’esercito turco senza precedenti, al punto che Maometto IV invia al suo gran visir una corda di seta verde invitandolo a mettere fine alla sua vita con quella. L’indomani, mentre si dice che i pasticceri viennesi inventino i cornetti, un dolce a forma di mezzaluna, nella chiesa della Madonna di Loreto viene celebrato il solenne Te Deum di ringraziamento e Innocenzo XI, attribuendo la vittoria all’intercessione della Vergine Maria, decide di festeggiare lo scampato pericolo istituendo il 12 settembre la festa del Santo Nome di Maria.

La beatificazione di Marco d’Aviano e la storia di quanto si creò il Cappuccino

Riconosciuto come il salvatore dell’Europa dal pericolo musulmano, e beatificato nel 2003 da San Giovanni Paolo II, pare sia colui ad aver inventato il cappuccino: durante il soggiorno in città il religioso si dice entrò in un cafè, locali oramai molto diffusi nel continente ma non riuscendo a bere il caffè così forte chiese qualcosa per addolcirlo. “Kapuziner!” esclamò un cameriere vedendo lo strano intruglio di latte bevuto dal frate. Il resto è storia, o meglio leggenda.

Ovviamente la bevanda dell’epoca era ben diversa dal cappuccino come lo intendiamo noi in quanto il caffé veniva preparato con il metodo alla turca e il latte non era montato. 

L’opinione di un esperto

Lo storico e giornalista Alessandro Marzo Magno“A Vienna i frati cappuccini hanno sempre avuto una grande importanza, basti pensare che tutti gli Asburgo sono stati sepolti nella loro cripta. E vero anche che il nome cappuccino deriva dal colore della tonaca dei frati, anche Edurado De Filippo nella commedia Questi Fantasmi lo definisce “color del manto di monaco”. Prove della sua invenzione non ce ne sono, come in tutta la storia gastronomica, ma quello che è certo è che il kapuziner deve essere stato inventarlo con panna. Il latte infatti entra negli usi solo fra Otto e Novecento, prima non si beveva ed era solo un ingrediente per fare burro, formaggi o altro. Probabilmente il primo cucchiaio di aggiunta fu della panna. Da kapuziner a cappuccino, in italiano, e sostituendo la panna con il latte, il passo è stato breve”.

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