Il Chiama Angeli, collana con una pallina tintinnante indossata dalle donne in dolce attesa, serve davvero? Ecco la risposta dal Blog di marthamaryandme!

“Lo scampanellio che non lascia dubbi: o è un gatto o è una donna incinta”

“Eh certo, quella collannina con pallina tintinnante alla fine, lunga fin sopra il pancione, bisogna comprarla subito (…) perché sennò al pargolo chissà chi ci pensa se non stiamo a suonare il campanello di casa di tutto l’universo angelico ogni due secondi”.

Un angelo che veglia c’è già

“E capisco l’ansia, la paura, quella che ti prende quando sei mamma, per questa cosa piccolissima e indifesa che porti dentro e per cui già ti senti impotente, ma dovremmo ricordarcene ogni tanto, che qualcuno veglia su ognuno di noi e noi soli, proprio dal primo soffio di vita. E no, non c’è bisogno di mettergli il campanellino come al gatto. Che lui non si scorda della sua missione, non va a farsi manco una pausa caffè lasciando scoperto il suo posto. Non c’è motivo di usare la chiamata rapida col chiama angeli per vedere chi è di turno nei paraggi”.

L’angelo custode è sempre lì

“Basterebbe pregarlo, ma in ogni caso, anche quando ci dimentichiamo di lui, lui resta (…). Se ci crediamo davvero e non pensiamo sia solo una bella leggenda, o un accessorio per entrare nel club delle mamme in erba, meglio mettere un campanello sul cuore, per ricordarci di dire l’Angelo di Dio, per noi e per il nostro bimbo”.

No alla scaramanzia o superstizione

“Ci spaventa pensare che non possiamo controllarla anche se ce l’abbiamo dentro, ma ci ricorda che la vita è solo una cosa: dono da custodire. Dono di cui gioire sempre. Dono che possiamo solo accogliere, curare, magari con un po’ di ansia che è normale (…) ma mai con la paura di essere soli”.

Il Chiama Angeli serve davvero? Voi cosa ne pensate?

Approfondimento:

Blog di marthamaryandme (Fonte)

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