San Marino è un’enclave situata all’interno della Repubblica Italiana che ha origini antichissime tanto da essere considerato la più antica repubblica del mondo ancora esistente ed il quinto stato più piccolo al mondo. San Marino vanta anche la più antica costituzione scritta ancora in vigore, ratificata nel 1600.

Marino, il santo “tagliapietre”

Secondo la tradizione Marino era un tagliapietre dalmata dell’isola di Arbe, fuggito dalle persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore romano Diocleziano. Dopo aver lavorato la roccia sul Monte Titano visse per 12 anni a Rimini.

Giunse però dalla Dalmazia una donna che dichiarava essere la sua legittima sposa e, dopo aver cercato invano di sedurlo, si rivolse alle autorità romane. Marino decise di fuggire da Rimini, e rifugiarsi sul Monte Titano, la vetta più alta di San Marino, per dedicarsi alla vita monastica.

La prima comunità cristiana di San Marino

Un uomo però, tale Verissimo, figlio della vedova Felicissima, proprietaria del terreno su cui sorgeva il monte, protestò contro la presenza del Santo. Marino pregò il Signore di tenere sotto controllo il ragazzo, che in quell’istante cadde a terra paralizzato. Felicissima chiese allora perdono al Santo in cambio della sua conversione e battesimo ed un appezzamento di terra dove Marino avrebbe voluto essere seppellito. Verissimo ritrovò dunque piene facoltà e cinquantatré suoi parenti si convertirono.

La cappella e il monastero che si costruirono sarebbero poi serviti come semente per il futuro stato di San Marino.

Il vescovo di Rimini, Gaudenzio, convocò Marino per esprimere riconoscenza, consacrandolo diacono.

Le parole del Santo che sancirono l’indipendenza di San Marino

Mentre a Rimini si accendeva una nuova persecuzione, Marino morì sul Monte Titano, secondo la tradizione, il 3 settembre dell’anno 366 d.C., probabilmente novantenne. Prima che morisse, sempre secondo la tradizione, Marino chiamò a sé gli abitanti dell’insediamento nato sul Titano e pronunciò le parole:

Relinquo vos liberos ab utroque homine»(IT) «Vi lascio liberi da entrambi gli uomini»

I due uomini da cui Marino avrebbe “liberato” i concittadini erano l’imperatore ed il papa, sovrano dell’Impero l’uno, l’altro dello Stato Pontificio: queste parole sono il fondamento dell’indipendenza della Repubblica salvaguardata nel corso dei secoli.

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