Inchiostro Cattolico? Tatuaggi piercing e ricerca della Santità tra i giovani. Jonathan Liedl del National Catholic Register ci propone un’interessante panoramica di questo argomento!
Secondo un sondaggio Ipsos il 40% dei giovani tra i 18 e i 34 anni ha almeno un tatuaggio e il tasso nazionale di coloro che hanno tatuaggi è aumentato del 21% tra il 2012 e il 2019. I cattolici praticanti fanno certamente parte di questo cambiamento.
Inchiostro Cattolico? Tatuaggi piercing e ricerca della Santità
Alcuni potrebbero trovare questo fatto preoccupante. Dopotutto, tatuaggi, piercing e simili sono stati a lungo associati a sottoculture anti-establishment. Qualcuno potrebbe chiedersi: i cattolici non promuovono gli stessi valori devianti alla base di questi stili di vita sovversivi?
Theresa Zoe Williams, in “Punk Rock Catholicism”, afferma che tatuaggi e piercing sono diventati mainstream negli ultimi decenni, quindi devono essere visti in un nuovo contesto culturale. La Williams specifica al Register che le persone oggi si inchiostrano il corpo perché i loro tatuaggi “danno una rappresentazione bella e facilmente trasportabile” di aspetti importanti della loro vita. Questi tatuaggi non sono scelti arbitrariamente, in genere hanno un profondo significato personale e spirituale per la persona che li indossa.
L’Insegnamento cattolico
Il Magistero non dice nulla esplicitamente su tatuaggi o piercing. Nessuna delle due pratiche è severamente proibita, né considerata intrinsecamente malvagia. Per quanto riguarda i tatuaggi, alcuni fanno riferimento a Levitico 19,28, che afferma “Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore”. Ma questo divieto apparteneva alle culture pagane che tatuavano i nomi dei morti come parte della loro pratica religiosa, e non dovrebbe essere inteso come una condanna del tatuaggio in generale. Fa parte della legge che includeva i divieti di mangiare carne di maiale e tagliarsi la barba. È stata abrogata con la venuta di Cristo.
Il Discernimento è necessario
Non sorprende che diversi catechisti cattolici giungano a conclusioni diverse. Padre Chad Ripperge sostiene che i tatuaggi sono immodesti e “un peccato contro la giustizia” perché mutilano il corpo, mentre l’apologeta cattolico Jimmy Akins conclude che, “dal punto di vista morale, non c’è motivo per cui non si possa colorare la pelle, che è ciò che equivale al tatuaggio”.
“Potrebbe essere utile chiederci, se stiamo pensando di farci un tatuaggio, “sarebbe appropriato per me dipingerlo in modo permanente sull’altare maggiore della Basilica di San Pietro”, suggerisce Brugger, applicando l’istruzione di San Paolo: i nostri corpi sono templi dello Spirito Santo.
Come prendere la decisione?
Se stai pensando di farti un tatuaggio Theresa Zoe Williams ha qualche consiglio: prima “provalo”. Come spiegato in “Punk Rock Catholicism”, l’autrice suggerisce prima di riflettere su un aspetto della fede che è centrale per la tua devozione e pregare su come potrebbe essere incorporato nel tuo corpo. Quindi, suggerisce di usare un pennarello lavabile per disegnare l’immagine, lasciandola lì per una settimana e poi pregando sull’esperienza prima di impegnarsi in modo permanente.
Inchiostro Cattolico? Tatuaggi piercing e ricerca della Santità
Approfondimento:
National Catholic Register (Fonte)
Santo tatuaggio! Una tradizione cristiana di 700 anni prospera a Gerusalemme