Karol Wojtyła, un Bimbo che non doveva Nascere! Wlodzimierz Redzioch ha intervistato Milena Kindziuk per scoprire come è nato il futuro Papa!

Nel 1919, Emilia Wojtyła al secondo mese di gravidanza è andata dal noto ginecologo di Wadowice, Jan Moskała, il quale le ha detto: “La tua gravidanza è seriamente a rischio e non c’è possibilità di portarla a termine o di avere un bambino vivo e in buona salute”. Inoltre c’era il rischio che Emilia stessa non sopravvivesse. La donna doveva scegliere tra la propria vita e quella del bambino, ma la profonda fede non le permetteva di scegliere l’aborto.

Per i Wojtyła doveva essere un vero dramma. Emilia e Karol si amavano moltissimo,  per loro era un grande dilemma. Erano consapevoli che il rifiuto dell’aborto rappresentava una seria minaccia alla vita di Emilia. D’altra parte, uccidere un nascituro era inaccettabile.

Così hanno scelto un altro medico, il dottor Samuel Taub, che lavorava a Wadowice e visitava nella caserma. Era un ebreo che, per la sua attività caritativa, era molto amato. Il medico ha confermato che esisteva il rischio di complicanze, inclusa la morte di Emilia, tuttavia, non ha suggerito un aborto.

Karol Wojtyła, un Bimbo che non doveva Nascere

Al parto Emilia ha chiesto all’ostetrica di aprire la finestra: voleva che il primo suono che suo figlio potesse ascoltare fosse un canto in onore di Maria. Il bambino è nato grande e forte. Giovanni Paolo II stesso ha raccontato al cardinale Dziwisz di essere nato al canto della Litania in onore della Madre di Dio. Invece nell’anniversario della sua nascita, il 18 maggio 1997, ha detto in una delle parrocchie visitate: “Sono nato tra le 17:00 e le 18:00, che è la stessa ora in cui, cinquantotto anni dopo, sono stato eletto papa”.

Il Dottor Taub ha salvato non solo Emilia e suo figlio, ma anche molti altri bambini e cittadini di Wadowice. È morto nel 1933. Sulla sua tomba c’è un’iscrizione: “Dr Samuel Taub. MEDICO. Nato il 1 dicembre 1869, e morto il 3 febbraio 1933. Con grande dedizione ha consacrato la sua vita all’umanità sofferente”.

Approfondimento:

Acistampa (Fonte)

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