Quante volte ci può capitare di essere colti da improvvisi attacchi di tristezza o di stanchezza che minano il nostro identikit cristiano, vale a dire, la grazia che ci permette di affrontare qualsiasi difficoltà con un sorriso, come una nuova opportunità di offrire al Signore le nostre azioni. Lo sapeva bene Romano Guardini, maestro di quel che fu Benedetto XVI, tanto da decidere di scrivere questa bellissima riflessione che vogliamo condividere con voi:

“La sera, prima di coricarci, diciamoci con tranquillità e con fiducia: ‘Domani sarò di buonumore’. Rappresentiamoci come sarà il quadro di noi lieti, eretti, liberi, che procediamo durante il giorno, lavoriamo, parliamo, trattiamo con le persone. Questo sono io, domani. Diciamocelo più volte. È un pensiero produttivo, che opera tutta la notte nell’anima, tacitamente ma sicuramente come gli gnomi della fiabe. Non ce ne accorgiamo, ma al mattino tutto è più splendente di ciò che sarebbe stato di solito. E allora continuiamo a ripeterci la stessa cosa: ‘Oggi devo essere di buonumore tutto il giorno! Tutto il giorno con te, Signore, e sempre lieto!’. E così ogni mattina, ogni sera, e non lasciamoci distogliere da alcun insuccesso. Il giorno infine se n’è andato. E allora esaminiamoci: mi sono dato da fare? Facciamo i nostri conti e poi prendiamo la nuova decisione: domani andrà meglio”.

Di Romano Guardini

 

Condividi questo articolo