Santo, Dottore e Padre della Chiesa e che molti considerano il patrono (morale) di internet per la sua opera geniale: la prima enciclopedia al mondo.

Nel VI secolo dopo Cristo un popolo di origine barbarico-celtica invade la Spagna romana e i costumi di quella che allora era la provincia più cattolica dell’impero romano erano minacciati da un nuovo invasore.

Ma vi fu un santo vescovo che, cosciente del fatto che tale invasione avrebbe portato alla totale distruzione della cultura e della tradizione cattolica spagnola, scrisse la prima enciclopedia.

Fratello di quattro santi

Si tratta di San Isidoro da Siviglia (560?-636) vescovo e santo di una famiglia di santi ( i suoi 4 fratelli erano tutti santi). Nato da una famiglia di origine romana, San Isidoro intuisce che molto presto gran parte del patrimonio dell’antichità sarebbe andato perduto e utilizza la sua cultura e la sua fede per scrivere di tutto e su tutto. Dall’ agronomia alla medicina, dalla teologia all’economia domestica, passando per le arti liberali, il diritto, la medicina, le scienze naturali, la storia, la teologia dogmatica e morale. Per questo viene considerato da molti storici il primo autore di un’enciclopedia. 

Il suo capolavoro

Il suo capolavoro, che influenzò in larga misura la cultura del Medioevo, sono le Etymologiae in venti libri, enciclopedia di tutto lo scibile del tempo, composta prendendo come spunto le etimologie dei vari termini e per questo motivo viene dichiarato Padre e Dottore della Chiesa.

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Studente svogliato

Ma Isidoro non fu sempre così. Fu dapprima uno studente svogliato e poco propenso a stare chino sui libri di scuola. Come tanti coetanei marinava la scuola e vagava per la campagna. Un giorno si accostò a un pozzo per dissetarsi e notò dei profondi solchi scavati dalla fragile corda sulla dura pietra del bordo. Comprese allora che anche la costanza e la volontà dell’uomo possono aver ragione dei più duri scogli della vita.

Il primo racconto su San Giacomo

E come dice Angela Pellicciari nel suo libro “Una storia unica”, San Isidoro fu “cantore della Spagna e della bellezza della sua natura, Isidoro è padre del suo popolo perché contribuisce alla conversione del re Recaredo al cattolicesimo avvenuta nel 587, facilitando così la fusione fra l’elemento goto e quello romano, fino ad allora ostacolata dall’eresia. Con Recaredo una stretta alleanza fra trono e altare affronta le questioni religiose e liturgiche, ma anche politiche, con la frequente convocazione di concili, con l’importanza data alla cultura, con la costruzione a Siviglia di una biblioteca famosa in tutto l’occidente e con il primo racconto della missione di Giacomo in Spagna.”

Chapeau!

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