Andando a ripercorrere l’albero genealogico a ritroso della famosa pizza scopriamo che in realtà la prima pizza al mondo non venne fatta a Napoli, bensì a Gaeta, città natale della tiella e delle famose olive nere. E che la prima consegna venne fatta a un vescovo non ancora consacrato della zona!

La ricerca

A svelare l’origine del lemma-portabandiera del made in Italy e di Napoli nei quattro angoli del pianeta, sarebbe stata una ricerca presentata da Giuseppe Nocca, storico della cultura alimentare e docente dell’Istituto alberghiero di Formia.

La prima volta che appare il nome “pizza” su un documento

Il primo utilizzo della pizza, come etimo, prenderebbe le sue mosse da un mulino nei pressi del fiume Garigliano, che divide il Lazio dalla Campania. Questa denominazione infatti appare per la prima volta in un documento notarile conservato nell’archivio della cattedrale di Gaeta e redatto nel mese di maggio del 997 dopo Cristo.  

Il documento, intitolato codex diplomaticus cajtanus, era un contratto di locazione sull’uso di un mulino e delle terre ad esso associate che la Chiesa possedeva all’epoca.

12 pizze da consegnare al vescovo locale

Nel contratto di locazione Bernardo figlio del duca Marino II doveva consegnare al vescovo locale “doduodecim pizze”, ovvero dodici pizze, affinché il contratto di locazione avesse effetto giuridico. Ecco cosa recitava il contratto di locazione originale:

Ogni anno nel giorno di Natale del Signore, voi e i vostri eredi dovrete corrispondere sia a noi che ai nostri successori, a titolo di pigione per il soprascritto episcopio e senza alcuna recriminazione, dodici pizze, una spalla di maiale e un rognone, e similmente dodici pizze e un paio di polli nel giorno della Santa Pasqua di Resurrezione“. 

Incredibile!

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