“La meditazione della Passione di Gesù, è il mezzo più efficace per dare senso al valore della vita”. E’ così che potremmo riassumere la vita di San Paolo della Croce, Fondatore dei Passionisti. Fu uno dei più grandi mistici del 700’ italiano.

A soli 20 anni sentì questa chiamata fortissima e addirittura rifiutò un conveniente matrimonio combinato e una ingente eredità offertagli da uno zio sacerdote.

Un santo molto interessante perché anch’egli come Madre Teresa attraversò un notte oscura durata per 40 anni dove ebbe questa crisi esistenziali che egli intese come compartecipazione alla Passione di Gesù e che egli offrì per la conversione dei peccatori.

La visione di San Paolo della Croce

Un giorno San Paolo della Croce si vide misticamente vestito di un abito nero con una croce bianca all’altezza del petto e il nome di Gesù in lettere bianche. Da quella visione si sentì ispirato a fondare un ordine, che chiamò Congregazione dei chierici scalzi della Santissima Croce e Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, i cui membri sono comunemente detti passionisti.

Tale visione gli era stata impressa fisicamente nel cuore dal Signore. Il fatto straordinario è narrato da Paolo stesso a Rosa Calabresi, sua confidente e discepola spirituale.

« Un Venerdì Santo, mentre stavo pregando avanti al Santo Sepolcro, Gesù si degnò di stamparmi nel cuore la sua Santissima Passione, e subito tre coste sul cuore si alzarono. Perché se no, non avrei potuto resistere, né vivere.

« Tutti gl’istrumenti della sua Passione me li scolpi nel cuore, e, in mezzo ad esso, il Santo Segno Jesu Christi Passio, anzi con la sua Passione m’impresse nel cuore anche i dolori della sua cara Madre.

« Oh, che dolori provavo, oh, che amore! Un misto di estremo dolore e di eccessivo amore! Que­ st’amorosa e dolorosa impressione della Passione mi fa gemere massime dal giovedì sera fino alla domenica di ciascuna settimana » (Rom. 1997).

Questo fenomeno eccezionale delle tre coste ar­ cuate sopra il cuore, fu accertato dopo la morte di Paolo, alla presenza di una sessantina di persone ragguardevoli e di tutta la Comunità dei SS. Giovanni e Paolo, quando, prima della sepoltura, il notaio stilò l’atto di ricognizione delle spoglie del grande privilegiato e apostolo della Croce.

« Mi pareva di stare in Paradiso! »

A tale straordinario favore, fece seguito un altro non meno eccezionale.

« Un giorno — narra ancora Paolo — dissi al Si­gnore: Signore, nascondetemi nelle vostre Piaghe, perché io non posso stare senza fare dimostrazioni! Allora il SS.mo Crocifisso, avanti a cui oravo, staccò le braccia dalla croce, e mi abbracciò stretto stretto, e mi mise al suo SS.mo Costato, ove mi tenne per tre ore. Oh, mi pareva di stare positivamente in Paradiso! » (Rom. 1997).

«Mi pareva di stare in Paradiso! ».

Lo Scudo:

I Passionisti indossano un abito nero con un distintivo a forma di cuore sormontato dalla croce, con la scritta “JESU XPI PASSIO” (la Passione di Gesù Cristo).
Questo segno ricorda a tutti il mandato di San Paolo della Croce: far memoria delle sofferenze di Gesù e promuovere nella gente una vera devozione alla sua Passione.

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