Era cugino di Gesù, ne annunciò la venuta e lo battezzò sul Giordano; morì “decollato” per ordine del re Erode Antipa, istigato dalla sensuale danza dei sette veli di Salomè: san Giovanni Battista è uno dei protagonisti dei Vangeli e uno dei santi più venerati al mondo. Nel Medioevo le comunità cristiane di tutta Europa si disputavano il possesso delle sue reliquie.
Dove si trovano le “teste” di San Giovanni Battista?
Nella basilica di San Silvestro in Capite, a Roma, viene venerata dal XII secolo quella che viene considerata la testa autentica di San Giovanni Battista, o piuttosto il cranio senza la mandibola, perché la “sacra mandibola”, o una delle venti mandibole, si trova a Viterbo. Per secoli il cranio è stato esposto in una semplice teca di vetro con l’iscrizione Caput Sti. Joannis Baptistae Praecursoris Domini, finché nel 2012 è stato costruito un prezioso reliquiario aggiungendo al cranio una mandibola di bronzo.
All’inizio ho spiegato che si crede sia la testa autentica, perché ce ne sono altre: quella esposta nella cattedrale di Notre-Dame de Amiens, portato da Costantinopoli nel 1206 durante la quarta crociata da un canonico, quella che si trova nella Grande Moschea di Damasco, in un santuario venerato sia dai cristiani che dai musulmani. Nel 2012 sono state analizzate alcune reliquie trovate in Bulgaria, vicino a Sozopol, a sud del Mar Nero. I risultati delle analisi hanno stabilito che risale al I secolo, e dalle iscrizioni dell’urna si crede che le reliquie siano appartenute a San Giovanni il Battista.
L’ultima scoperta
Nel 2010 in Bulgaria sono stati ritrovate delle ossa che potrebbero essere riconducibili a San Giovanni Battista. Si tratta di un mucchietto di ossa scoperto durante una campagna di scavi in una chiesa bulgara: un osso di una nocca della mano destra, un dente, parte di un cranio, una costola e un’ulna (un osso dell’avambraccio).
Gli archeologi hanno trovato le nuove reliquie scavando in una chiesa a Sveti Ivan (“San Giovanni”, appunto), un’isola del Mar Nero al largo della Bulgaria. Erano racchiuse in un piccolo sarcofago di marmo sepolto sotto l’altare maggiore.
Dai test del DNA e dalla datazione al radiocarbonio effettuati sul collagene dell’osso della nocca i resti risultano appartenuti a un essere umano di sesso maschile, vissuto in Medio Oriente nel I secolo d.C. I dati sarebbero quindi compatibili con l’ipotesi che si trattasse del Battista.
Prese in consegna dalla Chiesa ortodossa bulgara, le ossa sono attualmente esposte alla venerazione dei fedeli nella cattedrale di Sofia, la capitale del paese. Ma il clamore mediatico ha attirato l’attenzione di ignoti ladri, che hanno portato via la costola. Il vescovo, racconta Higham, ha emanato un editto per annunciare che “l’inferno e la dannazione colpiranno non solo la persona che ha rubato la costola ma anche la sua famiglia e il villaggio dove la reliquia è stata portata”
Le altre reliquie del santo
Gli storici non sono in grado di dire che sorte abbia avuto il corpo di Giovanni Battista dopo la morte. Quel che si sa è che fin dal III e IV secolo d. C. diverse chiese cominciarono a esporre sue presunte reliquie per attirare i pellegrini, una pratica molto comune a quel tempo. Wikipedia ne elenca alcune: il cranio di san Giovanni sarebbe conservato a Roma (ma un altro cranio si trova a Istanbul); la mandibola a Viterbo; un braccio a Siena; un dito a Firenze; un ampolla di sangue a Napoli; parte delle ceneri e frammenti di altre ossa un po’ dappertutto, da Damasco alla Sicilia.