Lo Spirito Santo ha ispirato nel Cristianesimo numerose vocazioni per la santificazione del Popolo di Dio. Molti sono chiamati al sacerdozio, al matrimonio, alla vita religiosa, ecc. Tuttavia, esiste una vocazione molto bella, antica e poco conosciuta nella Chiesa: le Vergini Consacrate.

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Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.  Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni.” 1 Corinzi 7, 34-35.

È così che nella Chiesa primitiva molte donne consacravano la loro verginità al Signore per dedicarsi a tempo pieno all’evangelizzazione. Secoli prima che nascessero le suore e gli ordini religiosi!

Consacrazione di Santa Genoveffa

Sull’origine di questa meravigliosa vocazione, Benedetto XVI dichiarava che le Vergini Consacrate “Le sue radici, però, sono antiche; affondano negli inizi della vita evangelica quando, come novità inaudita, il cuore di alcune donne cominciò ad aprirsi al desiderio della verginità consacrata: a quel desiderio cioè di donare a Dio tutto il proprio essere che aveva avuto nella Vergine di Nazareth e nel suo “sì” la prima straordinaria realizzazione. Il pensiero dei Padri vede in Maria il prototipo delle vergini cristiane ed evidenzia la novità del nuovo stato di vita a cui si accede per una libera scelta d’amore.” (Discorso di Sua Santità Benedetto XVI alle Partecipanti al Congresso dell’”Ordo Virginum” sul tema “Verginità Consacrata nel Mondo: un dono per la Chiesa e nella Chiesa”)

Questa forma di consacrazione cominciò a crescere e progressivamente fu istituzionalizzato fino al punto da creare una cerimonia pubblica e solenne presieduta dal vescovo dove le donne consacrate diventavano sponsa Christi, immagine della Chiesa sposa.

Screen Shot Youtube: WANE NewsChannel 15

Con il passare dei secoli il numero delle Vergini Consacrate diminuì, ma ebbe nuova vita dopo il Concilio Vaticano II.

“È motivo di gioia e di speranza vedere che torna oggi a fiorire l’antico Ordine delle vergini, testimoniato nelle comunità cristiane fin dai tempi apostolici” San Giovanni Paolo II

Tale vocazione configura le vergini come spose in Cristo e, anche se il rito di consacrazione non può considerarsi come un matrimonio, utilizza alcuni simboli di quel sacramento: il vestito bianco, il velo e l’anello.

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Come vivono le Vergini Consacrate? Alcune mantengono il ritmo di vita che hanno sempre avuto vivendo da sole o in comunità e altre si dedicano all’insegnamento, al servizio negli ospedali, alle zone di missione, ecc., sempre sotto la paterna direzione del vescovo diocesano al quale devono obbedienza. È proprio il vescovo colui che discerne quale sia il miglior servizio che quest’ordine può compiere.

“A queste diverse forme di vita consacrata si aggiunge l’ordine delle vergini le quali, emettendo il santo proposito di seguire Cristo più da vicino, dal Vescovo diocesano sono consacrate a Dio secondo il rito liturgico approvato, si uniscono in mistiche nozze a Cristo Figlio di Dio e si dedicano al servizio della Chiesa” Codice di diritto canonico 604

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