Esiste un secondo periodo di digiuno poco conosciuto, oltre a quello Quaresimale, che ha origini antichissime. E’ il digiuno di Natale, un digiuno speciale che viene tuttora vissuto nella Chiesa Ortodossa. Duro anche questo quaranta giorni ma non si vive con la stessa austerità del digiuno quaresimale.

Dura poco più di un mese, dal 15 novembre al 24 di dicembre, vigilia della Natività del Signore.

Ma perchè un digiuno pre-natalizio?

Questo particolare digiuno viene vissuto come preparazione all’accoglienza della nascita del Salvatore. In realtà, esso nacque in Occidente e venne soprannominato la “Quaresima di San Martino“, proprio perchè cominciava il giorno dopo la festa del vescovo di Tours.

Le prime testimonianze storiche risalgono addirittura al V secolo per l’Occidente e al VI secolo per l’Oriente.

Come funzionava?

Durante tutta la durata dei quaranta giorno è consentito mangiare soltanto pesce, ad eccezione del mercoledì e del venerdì dall’inizio del digiuno fino al 17 dicembre, e non era consentito consumare carne, uova e latticini. Un digiuno che visto oggi è veramente rigoroso ma che man mano perse il suo significato e di conseguenza la sua applicazione, tant’è che oggigiorno nella Chiesa di Occidente è andato del tutto perso.

Questo antico digiuno di Natale insomma era piuttosto un modo per rafforzare la vita interiore del fedele, un modo tutto speciale di ravvivare il cuore a ricevere Gesù bambino come dono più grande di tutti.

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