Ci troviamo nel 300 d.C., un’epoca in cui era molto più facile ed esteso essere pagani che essere cristiani. E’ in questa epoca che visse San Cipriano di Antiochia, che prima di essere santo fu uno dei maghi più famosi esistenti in Medio Oriente.

Nato da padre ricchissimo ed autorevole il giovane Cipriano si cimentò subito nelle arti magiche fino a quando all’età di 30 anni si convertì al Cristianesimo. Questo suo itinerario di fede lo portò prima ad apprendere le arti magiche in Grecia, e fra il III e il IV secolo in Oriente, in Egitto e a Babilonia. Diventato mago e teurgo, scrisse numerosi libri di stregonerie e rituali esoterici, mettendo i suoi talenti al servizio di questa oscura arte.

E fu proprio ad Antiochia che San Cipriano incontrò il ricco e vizioso Aglaide che gli chiese di autarlo a sedurre la pia Giusta, di cui si era follemente invaghito. La giovane tempo addietro aveva fatto voto di castità e a nulla valse l’intervento di Cipriano, che addirittura per ottenere quanto richiesto si appellò agli spiriti maligni. Ma lo sforzo fu vano perché la pia Giusta si era posta sotto la protezione della Vergine Maria, e scampò al sortilegio.

E fu allora che San Cipriano si rivolse al demonio – che tempo addietro lo “aveva preso in simpatia” per il vasto sapere da lui acquisito – insorgendogli contro: “Da che dipende oh genio d’Averno che tutta la mia potenza sia umiliata da una debole donna? Non puoi tu, che eserciti onnipossente dominio sottometterla al mio comando? Dimmi subito quale talismano o amuleto la protegge e le dà la forza di resistere e di vincermi!“.

Lucifero obbligato dal volere divino rispose: “Malgrado tutto il mio vasto regno d’Averno sono sottoposto alla volontà del Dio dei Cristiani e Signore dell’Universo, nè mi è possibile indurre in tentazione chi ha il segno della Croce. Di questo si vale Giustina contro di me“.

Cipriano esclamò: “Se è come tu asserisci fin d’ora ti rinnego e mi faccio discepolo di Cristo”

Deluso e sgomento, Cipriano rinnega allora il Maligno, si converte al Cristianesimo e diventa in seguito vescovo.

E fu anche il primo vescovo che in Africa conseguì la corona del martirio.

San Cipriano e Giustina, uniti dallo stesso amore travolgente per il Crocifisso, condussero due esistenze esemplari finché furono catturati nel corso delle feroci persecuzioni degli Imperatori Diocleziano e Massimiano. Morirono entrambi martiri per decapitazione sulle sponde del fiume Gallo presso Nicomedia. Correva l’anno 302.

E qui si ferma la tradizione, che grazie ai racconti agiografici ci narra questa bellissima storia che non sapremo mai se accadde veramente, ma poco importa. Questi esempi di vita cristiana sono un monito per noi giovani del Terzo Millennio per capire fino a che punto spingersi quando si tratta dell’ amore di Cristo e che proprio questo amore non abbia limiti e che riesca, a Dio piacendo, a convertire persino uno stregone così vicino al maligno in un santo martire e vescovo della Chiesa. La stessa scelta di Giustina, nel voler difendere a tutti i costi la verginità; esempi di vita che ci ricordano e ci spronano nell’inseguire la nostra vocazione alla santità, che è rivolta a tutti e a ciascuno di noi, senza distinzioni.

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