In una di queste giornate dove il caldo la fa da padrone, girando per il quartiere romano di San Giovanni ci si imbatte in Santa Croce di Gerusalemme. Bellissima la chiesa ma assai di più ciò che racchiude: il corpo di Antonietta Meo (1930-1937).
Questa bambina ha avuto la grazia di incontrare, sulla propria strada, il Cristo. Nata in una famiglia molto religiosa, in casa ogni giorno si recitava il Santo Rosario e si partecipava alla Santa Messa. Nulla di eccezionale nella sua piccola esistenza: una regolarità ordinaria fatta di asilo, giochi, canti, ma una profondità che aveva dell’inspiegabile per la sua età.
Amava teneramente Gesù e la Madonna ed invitava a fare fioretti perché, diceva Antonietta, grazie a questi si arriva in Paradiso. Non aveva nemmeno 7 anni ma già era Grande agli occhi di Dio
Il 25 dicembre 1936 riceve la Prima Comunione e pur essendo ancora molto piccola, venne ascritta fra le beniamine dell’ Azione Cattolica. Nelle letterine che scriveva a Gesù, si legge: “Caro Gesù, io ti amo tanto, caro Gesù io mi voglio abbandonare nelle tue mani.Tu aiutami con la tua grazia, aiutami Tu, che senza la tua grazia nulla posso fare”. Cosa aggiungere di più?
Il Cristo ha deciso di comunicarsi ai piccoli ed ai poveri: se non vi farete piccoli come bambini non entrerete nel Regno dei cieli. E Nennolina (com’era affettuosamente chiamata dai suoi genitori) lo ha vissuto in prima persona.
Il bambino si fida e si affida perchè sa che ha un genitore che lo ama e ciò è tanto più vero se si pensa che questo è Dio. Forse serve questo per accendere una luce di speranza, in un mondo buio.
Affronterà una dolorosa malattia, con fede ed una straordinaria serenità: ciò non la abbatterà ma la unirà di più al Cristo. A causa di questa, subirà l’amputazione di una gamba e dolorose sofferenze che la condurranno nelle braccia di chi ha messo nel cuore di questa bambina l’amore di un Papà che non delude perchè sa amare. Morirà il 3 luglio 1937.
Dal 2007 Antonietta Meo è Venerabile.
«Caro Gesù in croce e caro Gesù Bambino! oh, Gesù!… Tu che sei tanto, tanto buono e vedi che noi facciamo tanti peccati, Tu perdonaci e fa’ che un giorno veniamo con te in Paradiso».
Articolo pubblicato originalmente su ACI Stampa