La bilocazione è un fenomeno alquanto sorprendente che è stato concesso per grazia divina ad alcuni santi. Forse non tutti possono crederci ma questo è quanto accadde a San Pio da Pietrelcina.

Su questi episodi Padre Pio disse, quando interrogato, che non sapeva di preciso cosa avviene e come avviene, ma egli sosteneva di essere cosciente in tutti e due i luoghi dove si trovasse in quel momento.
Dalle testimonianze raccolte le persone non toccavano fisicamente Padre Pio, ma lo vedevano.
Secondo lo spirito della Chiesa, quindi parliamo da un punto di vista strettamente teologico, la bilocazione è il momento più alto della santità, che richiama il Gesù che appare dopo la Risurrezione con un presenza incorporea ma che è pur sempre presente nella comunità cristiana, tanto da attraversare i muri.

Cosa regalava Padre Pio a chi riusciva a vederlo?

Nella maggior parte dei casi Padre Pio appare per amministrare i sacramenti della confessione o per accompagnare nel momento della morte. Come quello che capitò al Vicario Generale dei Cappuccini a Montevideo, in Uruguay, che chiese a Padre Pio di essere assistito al momento di morire. Quando i sacerdoti della comunità assistono il sacerdote morente trovano un biglietto di un telegramma che il sacerdote moribondo voleva inviare a Padre Pio in cui trovarono scritto: “Padre Pio sto morendo, assistimi”. Successivamente, quando Monsignor Barbieri, arcivescovo di Montevideo, anch’egli cappuccino, si reca a San Giovanni Rotondo per domandare a Padre Pio: “Ma è vero che tu sei stato vicino a questo sacerdote in punto di morte?”
Al che Padre Pio rispose: “Se hai capito, ti basta questo”. Come era nella sua umiltà, Padre Pio non voleva si parlasse di queste cose.

Quale è stato l’episodio emblematico?
Il caso più famoso fu la bilocazione con il cardinale József Mindszenty, che allora era il primate di Ungheria. Questo vescovo fu arrestato nel 1948 e rilasciato soltanto nel 1956. Fu solo tempo dopo, grazie alla testimonianza di un sacerdote ungherese giunto a San Giovanni Rotondo che si seppe la verità. Il Cardinale Mindszenty aveva confessato al sacerdote che ogni giorno Padre Pio visitava la sua cella per portargli il pane e il vino per celebrare l’Eucarestia. Durante il processo di beatificazione di Padre Pio, sotto giuramento, il Commendator Battisti, l’uomo che aveva trascritto i racconti del sacerdote ungherese, disse che aveva parlato con Padre Pio. Il santo di Pietrelcina, secondo le testimonianze del Battisti, fu inizialmente reticente quando gli fu chiesto se fosse veramente accaduto. Il commendatore insistette chiedendogli: “Ma almeno vi siete visti?”. La risposta di Padre Pio fu: “Sì”. “Ma ti ha riconosciuto?”, la risposta di Padre Pio non si fece aspettare: “Beh, se ci siamo visti tante di quelle volte…però il diavolo è brutto…ma come lo avevano ridotto era ancora più brutto”. E infine gli chiese: “Devi pregare per questo confessore della fede”, cioè l’espressione che si usava nel salterio per definire i martiri.

Ci fu un evento particolarmente bello in cui Padre Pio incontrò anche Madre Speranza, la fondatrice delle Ancelle dell’Amore Misericordioso. La Madre stessa raccontò che un giorno, mentre era in visita al Sant’Uffizio, oggi la Congregazione per la Dottrina della Fede, ebbe un incontro fortuito con Padre Pio e che i due si intrattennero a parlare sul loro stato di salute. Tempo dopo però si scoprì che Padre Pio in realtà al Sant’Uffizio non ci era mai stato e che l’incontro avvenne grazie alla bilocazione di Padre Pio.

I grandi santi sono sempre stati molto reticenti a trasformare in spettacolo quelli che in realtà sono doni concessi da Dio. Uno degli aspetti per cui Padre Pio non ne fece mai pubblicità personale era proprio questa grande umiltà che lo accompagnava, perché sapeva che tali doni non gli appartenevano.

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