Ecco il nuovo rapporto sulla persecuzione dei cristiani

I 10 paesi dove esiste una violenta persecuzione sono la Corea del Nord, la Somalia, l’Afghanistan, il Pakistan, il Sudan, la Siria, in Iraq, lo Yemen e l’Eritrea. Al 41esimo posto troviamo il Messico, mentre la Colombia si assesta in 50esima posizione.

Lo studio è stato realizzato dall’organizzazione Open Doors (Porte Aperte) ed è stata presentato lo scorso 11 Gennaio.

I cristiani perseguitati nel mondo sono 215 milioni, questo significa che 1 Cristiano su 12  è seriamente perseguitato nel mondo.

Nella lista dei 50 paesi vivono un totale di 4 miliardi e 830 milioni di persone, di cui 650 milioni sono cristiani (circa il 13%). Di questi 650 milioni di cristiani, ben 215 milioni (il 33%) sono seriamente perseguitati. 

Nonostante siano 2 nazioni completamente diverse in termini di struttura politica e sociale, Corea del Nord ed Afghanistan raggiungono il punteggio massimo di oppressione dei cristiani secondo la WWList 2018. Tuttavia è il Pakistan (5° posto nella WWL2018) ad avere l’infelice primato di nazione col più alto punteggio nella violenza contro i cristiani.

3.066 cristiani uccisi a causa della loro fede, mentre 15.540 edifici di cristiani attaccati tra chiese, case private e negozi. Si può stimare che 1 cristiano ogni 11,5 nel mondo subisce elevata persecuzione. Libia (7°) e India (11°) sono le nazioni che hanno fatto un balzo di 8 punti, scalando la classifica. In particolare l’India deve questa escalation di intolleranza anti-cristiana alla crescente influenza del radicalismo induista: oltre 24.000 cristiani indiani sono stati aggrediti nel periodo in esame. Le new entry sono il Nepal (che vola al 25°) e l’Azerbaigian (45°), mentre ad uscire dai primi 50 sono la Tanzania (per un miglioramento) e le Isole Comore (situazione sostanzialmente invariata, esce perché altri peggiorano).

In paesi come Somalia, Afghanistan, Yemen e Maldive le autorità e le tribù, clan e famiglie si prendono la responsabilità personale di uccidere i cristiani che posseggono una Bibbia.

Nelle Maldive, ad esempio, si può praticare il cristianesimo soltanto se sei straniero ma sottostando a regole severe di modo che “è impossibile seppellire una famiglia in modo cristianamente”.

Lo Yemen è nono nella classifica elaborata da Open Doors, mentre nel rapporto dello scorso anno si è classificato all’11 ° posto. Secondo Boyd-MacMillan, in questo paese “la conversione ad un’altra religione può essere punita con la morte. I cristiani sono stati controllati e uccisi dalle milizie sunnite musulmane. La guerra ha causato un forte cambiamento e una maggiore persecuzione e ora i perpetratori sono per la maggior parte estremisti islamici “.

Secondo i dati di questo nuovo studio, la metà dei 215 milioni di cristiani perseguitati sono concentrati in India, Etiopia, Nigeria e Cina. Solo in Asia ci sono circa 100 milioni di cristiani perseguitati.

Secondo Open Doors l’ascesa del nazionalismo religioso ha causato un’onda di intensa persecuzione dei cristiani nei Paesi del Sud e Sud-Est asiatico, in quanto è l’area in cui è in atto la più rapida crescita di persecuzione religiosa.

Nel caso dell’India, l’ascesa  al potere del Bharatiya Janata Party (BJP) nel 2014 ha risvegliato il fervore nazional-religioso dell’induismo. Come ha dichiarato il direttore di ricerca strategica di Open Doors International Dr. Ron Boyd-MacMillan il nazionalismo religioso si sta rinforzando in India fin dai primi anni ’90, e aggiunge: “Gli estremisti indù sono davvero al potere, e possono fare quello che vogliono nel paese e la Chiesa cristiana è grande, quindi ci sono molti incidenti “.

In sintesi, l’oppressione islamica continua ad essere la fonte principale di persecuzione dei cristiani, non confermandosi solamente ma estendendo la sua morsa in varie aree. Tuttavia ciò che deve far riflettere è l’ascesa del nazionalismo religioso come prorompente fonte di persecuzione anti-cristiana (e di altre minoranze), con l’esempio emblematico della succitata India.

Preghiamo per gli oltre 215 milioni di cristiani perseguitati nel mondo, per i 3066 martiri cristiani e le 15540 chiese, case e  negozi di cristiani attaccati!

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