Papa Francesco ha visitato il Duomo dell’Aquila con un Caschetto! È stata una “mattinata intensa” per il nostro Santo Padre che si è recato nel capoluogo abruzzese duramente colpito dal terremoto del 2009.

Papa Francesco ha visitato il Duomo dell’Aquila con un Caschetto

In piazza Francesco è stato accolto dal Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo della città, e dalle autorità civili. Poi è entrato in Duomo per una visita privata. Dato che la Cattedrale risulta ancora disastrata dal terremoto, il Papa ha indossato il caschetto. In seguito, sul sagrato, il Pontefice ha rivolto un saluto ai familiari delle vittime. La scossa aveva causato 309 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi, e infine, 65.000 sfollati.

Nel Cuore misericordioso di Gesù “sono scritti i nomi dei vostri cari, che sono passati dal tempo all’eternità. La comunione con loro è più viva che mai. La morte non può spezzare l’amore. Ma il dolore c’è, le belle parole aiutano, ma il dolore rimane, c’è la vicinanza, l’affetto, aiutarci come fratelli e andare avanti. O siamo un Popolo di Dio o non si risolve.

Mi congratulo con voi per la cura con cui avete realizzato la Cappella della Memoria. La memoria è la forza di un popolo, e quando questa memoria è illuminata dalla fede, quel popolo non rimane prigioniero del passato, ma cammina nel presente rivolto al futuro, sempre rimanendo attaccato alle radici e facendo tesoro delle esperienze passate, buone e cattive”.

La Messa alla Basilica di Santa Maria in Collemaggio e l‘apertura della Porta Santa di Celestino V

Papa Francesco ha poi celebrato la Santa Messa alla Basilica di Santa Maria in Collemaggio, in occasione della 728.ma Perdonanza Celestiniana. Dopo, per la prima volta nella storia, il Santo Padre ha aperto la Porta Santa voluta da Celestino V.

“Qui sono custodite le reliquie del santo Papa. Celestino V non è stato l’uomo del no, è stato l’uomo del sì. Infatti, non esiste altro modo di realizzare la volontà di Dio che assumendo la forza degli umili. La forza degli umili è il Signore, non le strategie, i mezzi umani, le logiche di questo mondo. In tal senso, Celestino V è stato un testimone coraggioso del Vangelo, perché nessuna logica di potere lo ha potuto imprigionare e gestire. In lui noi ammiriamo una Chiesa libera dalle logiche mondane e pienamente testimone di quel nome di Dio che è la Misericordia”.

Approfondimento:

Acistampa (Fonte)

La storia del terremoto che originò una grande devozione: il Signore dei Miracoli

Condividi questo articolo