Secondo Caritas Bangladesh, la Chiesa Cattolica ha messo in atto un programma di aiuti per 14.000 famiglie di etnia Rohingya che sono scappate dal Myanmar per andare a finire in diversi campi di rifugiati nel vicino Bangladesh per colpa della forte repressione etnico-religiosa che questa popolazione soffre.

Chi sono i Rohingya?

I rohingya sono un’etnia a maggioranza musulmana che risiede da molti secoli nel Myanmar (ex Birmania) e che prima dell’attuale crisi contava con circa un milione e centomila persone.

Perché scappano?

Dal 1982 lo stato del Myanmar li considera immigranti illegali. Da questo momento in poi è iniziata una persecuzione etnico-religiosa che ha portato questo popolo a dover abbandonare il proprio paese.

Secondo Amnesty International, lo scorso 25 Agosto c’è stato un’attacco da parte di alcuni gruppi armati Rohingya ad alcune stazioni di Polizia e dell’Esercito. Le autorità del Myanmar, per rispondere all’offensiva, hanno intrapreso una repressione sproporzionata contro il popolo Rohingya causando 1.000 morti e più di 400.000 rifugiati che sono scappati nella vicino Bangladesh, a maggioranza musulmana.

Grazie alla Caritas, la Chiesa Cattolica sta aiutando intere famiglie Rohingya facilitando cibo, acqua, medicine, e piccole quantità di soldi. Secondo l’UNICEF i bambini Rohingya rifugiati sono circa 200.000.

Foto: Tommy Trenchard/Caritas

La maggior parte dei rifugiati si trova in una situazione di massima vulnerabilità. Molte delle persone rifugiatesi in Bangladesh non hanno dove dormire. Molti di loro rischiano di cadere in mano alle mafie locali, che si dedicano al traffico di esseri umani.

La loro destinazione, oltrepassata la frontiera con il Bangladesh, si chiama Cox’s Bazar, una città frontiera dove i rifugiati Rohingya possono richiedere aiuti umanitari alle ONG e all’ONU.

Foto: Tommy Trenchard/Caritas

A Cox’s Bazar la situazione precipita. Le ONG dichiarano che la situazione al momento è al limite e che presto si arriverà a un grave crisi umanitaria.

Quasi tutti arrivano denutriti, soprattutto i bambini, i quali, sono i più esposti agli abusi. Un’altro problema risultano essere lo scatenarsi di epidemie di ogni genere, per mancanze di cure mediche e soprattutto igiene.

Il governo del Bangladesh ha promesso l’ampliamento dei campi rifugiati e la costruzione di nuovi centri di accoglienza provvisori. Tuttavia, anche la prima ministra del Bangladesh, Sheikh Hasina, ha ammesso che la situazione è diventata insostenibile e che si deve imporre al Myanmar di rispettare i diritti umani perché il popolo Rohingya possa fare ritorno a casa.

Papa Francesco e i Rohingya

Papa Francesco, dal 27 di Novembre al 2 Dicembre, compierà un viaggio nel Myanmar e nel Bangladesh dopo aver accettato l’invito dei Capi di Stato e dei Vescovi di ambedue i paesi.

Il Pontefice si è pronunciato molte volte contro la persecuzione che patisce il popolo Rohingya e ha chiesto il rispetto dei suoi diritti.

In Myanmar i cattolici sono poco più dell’1%, circa 600 mila persone su una popolazione di 50 milioni di persone.

Preghiamo anche noi per il Popolo Rohingya!

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