San Giorgio è uno dei santi più venerati nel cristianesimo. La nostra domanda è: è veramente esistito?
Il suo status symbol all’interno del cristianesimo è dovuto alla famosa immagine araldica del santo a cavallo che infilza con una lancia un drago. Questa effige famosissima è presente addirittura nella bandiera russa e la sua croce (rossa su uno sfondo bianco, come la bandiera dell’Inghilterra) una delle rappresentazione più usate.
La venerazione di questo santo nasce nel IV secolo purchè la sua canonizzazione sia avvenuta un secolo dopo, nel V secolo appunto.
Con gli anni la figura di San Giorgio si è arricchita di un interessante misto tra mitologia e leggenda dovuto soprattutto alle tradizioni e alle culture dove il santo viene venerato.
Il Papa Gelasio I, quando canonizzò il santo nel 496, disse che nonostante non conoscesse esattamente la sua storia, la pietà popolare e la presenza del suo nome nelle liste dei martiri era più che sufficiente perché fosse canonizzato, e così divenne San Giorgio di Cappadocia!
Va sicuramente detto che molti dubitano sulla reale esistenza di San Giorgio di Cappadocia, affermando che la sua storia oltre che ad essere del tutto frutto della fantasia dell’uomo sia niente meno che la trasposizione della cristiana del mito eterno presente un pò in tutte le religioni, vale a dire, quella di Dio che libera l’umanità sconfiggendo un mostro.
La famosa immagine che rappresenta il cavaliere Giorgio sconfiggendo un drago è nata durante il Medioevo, per essere più concreti durante il XIII secolo. La prima rappresentazione in realtà fu scoperta in un palinsesto greco del X secolo. La fama del cavaliere San Giorgio divenne eterna quando la sua figura fu raccontata da Jacopo da Varagine, beato arcivescovo di Genova, nel suo Libro agiografico Legenda Aurea (Legenda Sanctorum).
Cercando di rimuovere di dosso tutta questa cappa dorata fatta di leggende e racconti un pò fantasy scopriamo che San Giorgio proveniva sicuramente dalla regione della Cappadocia, che era cristiano (ci mancherebbe!) e che era un soldato e che morì durante la grande persecuzione di Diocleziano intorno all’anno 303, giustiziato a causa delle legge anti-crisitiane imposte dall’imperatore romano.