Quella di Gemma Galgani è stata una vita straordinaria colmata da infinite grazie e allo stesso tempo da incredibili sofferenze. La sua esistenza, seppur breve, è stata sin da subito intrisa di eventi soprannaturali e mistici legati ad una spiritualità profondissima.

Perse la mamma Aurelia a soli 7 anni e suoi due fratelli

La perdita della mamma, alla quale Gemma era molto legata, segnò per sempre la sua vita. Mamma Aurelia fu colei che la introdusse alla fede e che le insegnò a pregare. Il ribaltamento totale della sua vita fu dopo la perdita del padre, che avenne di lì a poco, perché dal quel momento in poi Gemma dovette andare a prestare servizio come “babysitter” presso la casa di un amico del padre.
Tuttavia la fede di Gemma non venne mai meno. Anzi ebbe una maturazione sorprendente data la tenera età della bambina (7 anni) e dopo il profondo sconforto di aver perso tutti i suoi cari.

La prima conversazione con Gesù

Un giorno Santa Gemma stando in chiesa assieme alla mamma, consuetudine quotidiana per entrambe, sentì la voce di Gesù che le chiedeva: “Vuoi darmi la tua mamma? Io te la sto prendendo, tu me la vuoi dare?” Al che Gemma, sorpresa, gli rispose: “Sì, ma se vengo anche io con lei”. La risposta fu: “No, tu ancora devi stare con il Babbo”.
Gemma fu come folgorata da questa voce, che accoglie con totale fiducia e spensieratezza, sapendo provenire da Gesù. Ma non si sente triste, perché si affida completamente alla Volontà di Dio.

Le vessazioni demoniache

Lucca, che ne ha visto i natali, conserva un vivo ricordo della giovane Santa Gemma. Qui infatti sorge la casa dove Gemma ricevette le stigmate e dove subì diverse vessazioni demoniache. Le più note sono le bastonate che riceveva dal Demonio che al contempo le diceva: “Per te prega, ma non pregare per gli altri perché gli altri sono miei.”

Curata da San Gabriele dell’Addolorata e da Santa Margherita d’Alacoque

Santa Gemma dovette affrontare molti dolori sia corporali sia spirituali ma che riuscì a sostenere sempre con l’aiuto di Gesù. Ebbe una serie di malattie gravissimi tra le quali il morbo di Pott che le bloccò completamente la schiena oltre ad aver avuto alcun tumori importanti che furono guariti da San Gabriele dell’Addolorata e da Santa Margherita d’Alacoque.

La prima laica stigmatizzata del 900’

Durante tutta la vita Santa Gemma ebbe il desiderio di entrare a far parte della vita monastica, non riuscendoci perché si racconta non avesse la dote, dovendo vivere in questo stato di miseria totale pur essendo nata in una famiglia benestante.
Santa Gemma era una laica passionista. Non prese mai l’abito e i voti, fece soltanto un voto di castità perpetua.
Santa Gemma Galgani fu la prima laica stigmatizzata del 900’. Un giorno Gesù le disse che la sarebbe venuta a trovare nella sua stanza per offrirle una grazia grandissima. La prima visita che ricevette a sorpresa fu quella della Madonna, che prese Santa Gemma sotto al suo manto. Subito dopo le apparve Cristo vestito da Sommo Sacerdote. Gemma in quel momento vide che dalle piaghe di Gesù non usciva più sangue ma fiamme di fuoco che vennero a toccare le sue mani, i suoi piedi ed il suo cuore. E da lì le stigmate. Fu uno degli episodi più importanti nella vita di Gemma che avvennero nella fase culminante della sua crescita spirituale.

La chiedevano in sposa per strada

Santa Gemma era una ragazza bellissima. Ogniqualvolta usciva per strada non c’era ragazzo che non le chiedesse la mano per prenderla in sposa. Lei prontamente rispondeva di no a tutti, cosciente del fatto che la sua vita era di Gesù. Cosa molto rara per una ragazza di quel tempo.

Il miracolo del Crocifisso

A casa Giannini, dove Santa Gemma visse dopo aver perso tutti i familiari, si trova un gigantesco Crocifisso verso cui la santa provava grande ammirazione.
Un giorno chiese a Gesù la grazia di poter baciare le ferite del suo costato che però si trovavano troppo in alto. Gesù per farla contenta si rianima, diventando vivo e con lo sguardo invita Santa Gemma ad avvicinarsi. Lui stacca il braccio destro e la solleva da terra, la abbraccia e accosta la bocca di Gemma sulla Sua ferita. Gemma bacia la ferita e beve il sangue che scorse dal suo costato.
Il racconto di questo miracoloso evento non lo fece Gemma bensì una testimone oculare: una delle figlie del Giannini, Eufemia. La ragazza fu autorizzata a trascrivere tutto ciò che accadde.

Il Crocifisso di Santa Gemma Galgani.

I segni della Passione di Cristo

Dal giovedì al sabato spuntavano sulla sua pelle i segni della Passione. Ma non soltanto le stigmate ma anche la Coronazione di Spine, la Flagellazione e la Sudorazione.

Il cassettone dell’Angelo Custode

Santa Gemma era solito scrivere delle lettere che recapitava al suo confessore a Roma. Una volta scritte le riponeva in uno dei cassetti chiusi a chiave e puntualmente l’Angelo Custode le raccoglieva per portarle personalmente a Padre Germano.

Il diario rubato dal demonio

Santa Gemma scrisse anche un diario personale che però fu ritrovato soltanto tempo dopo, perché rubato dal demonio e restituito da questi al padre confessore della santa lucchese solo dopo aver compiuto diversi esorcismi. L’originale è conservato nella casa Giannini e riporta al suo interno diverse bruciature che si ritiene siano state fatte dal demonio che lo aveva rubato.

Matrimonio mistico con Gesù Bambino

Santa Gemma racconta che un giorno Gesù Bambino le chiese di diventare sua sposa. Santa Gemma allora rispose di sì e così Gesù Bambino le mise al dito l’anello del matrimonio mistico dichiarandola sua sposa.

Santa Gemma ricevette la Comunione da Gesù stesso

Esiste una foto dove Santa Gemma venne immortalata mentre viveva queste estasi mistiche. Queste estasi però non erano per niente una passeggiata. Santa Gemma le descrive come estasi dolorosissime.

Padre Pio e San Massimiliano Kolbe

San Pio da Pietrelcina, in una lettera al suo padre spirituale, chiede il permesso di poter leggere e di meditare il diario di Santa Gemma e le estasi dolorose. E’ sorprendente come un gigante della spiritualità come Padre Pio diventi devoto nei confronti della giovane Gemma.
Di San Massimiliano Kolbe esiste una bellissima lettera alla madre in cui lui le spiega che buona parte di questa sua serenità interiore è dovuta alla lettura del diario di Santa Gemma.

Il santuario dedicato a Santa Gemma

Si racconta che in una apparizione il Signore le chiese di costruire un monastero passionista dove oggi sorge il santuario dedicato alla santa lucchese.

La vita di questa straordinaria e giovane santa, morta solo a 24 anni il giorno del Sabato Santo, non può che insegnarci come ribaltare a volte lo schema delle sofferenze che viviamo quotidianamente per saperle offrire a Gesù, per noi stessi ma soprattutto per la riparazione e la salvezza del mondo intero. In un epoca dove molto spesso il dolore viene cancellato perché impossibile da gestire.

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