Alcuni cattolici pensano che il consumo di birra e di altre bevande alcoliche sia un peccato. Tuttavia, la Chiesa non vede alcun problema se l’alcol viene consumato moderatamente, purché ciò sia fatto in modo responsabile e non comprometta la nostra santificazione. Dobbiamo anche ricordare che  la Chiesa ha un rito latino per benedire la birra e, naturalmente , abbiamo anche S. Arnolfo di Metz, patrono dei birrai. Oggi parleremo della vita di questo grande Santo.

Il suo approccio alla fede

Arnolfo nacque in Austria nell’anno 580 in un periodo in cui questo paese era molto famoso per la produzione di birra di eccellente qualità. Fin dalla giovane età si sentì chiamato a servire Dio, per questo entrò in un monastero benedettino quando era ancora molto giovane. Successivamente è stato nominato Abate e infine vescovo di Metz in Francia all’età di 32 anni.

Come vescovo di Metz, una terribile pestilenza arrivò in questa regione che contaminò l’acqua e molte persone si ammalarono e morirono per consumarla. Per questo motivo Sant’ Arnolfo ha incoraggiato i suoi fedeli a smettere di consumare quell’acqua contaminata e bere birra. Oggi sappiamo che quando si fa bollire l’acqua per la birra, essa diviene priva dei germi che altrimenti avrebbero provocato la malattia.

 

Famoso anche per un altro motivo: 

Storicamente importante per essere stato il consigliere di diversi sovrani merovingi, aver guidato la diocesi di Metz per circa 15 anni, e avere – tra i suoi discendenti – nientemeno che Carlo Magno. Sposò una nobile che gli diede tre figli: Angesiso, Clodolfo e Walchiso. Clodolfo, come il padre, diverrà vescovo di Metz ed è venerato come santo, ma ancora più famoso è il nome di Angesiso perché da lui discese la dinastia carolingia. Angesiso sposò infatti la futura santa Begga, figlia di san Pipino di Landen (capostipite dei Pipinidi), e dal loro matrimonio nacque Pipino di Herstal, bisnonno di Carlo Magno, il re dei Franchi che il 25 dicembre 800 divenne il primo imperatore del Sacro Romano Impero, venendo incoronato da papa Leone III nella Basilica di San Pietro.

La moltiplicazione della Birra

Nell’anno 627, Sant’ Arnolfo si ritirò in un monastero vicino a Remiremont, Francia, dove morì e fu sepolto nel 640. L’anno successivo, i cittadini di Metz chiesero che il suo corpo venisse riesumato e portato nella città di Metz per seppellirlo nella chiesa dove aveva vissuto. Mentre portavano il corpo di Sant’Arnolfo a Metz, molti fedeli si sentivano esausti e così decisero di fermarsi in una taverna per comprare della birra. Entrando, scoprirono con tristezza che vi era rimasto solo un barattolo e dovettero condividerlo. Sorprendentemente il barattolo pareva essere senza fondo cosicché tutta la gente potè bere birra per soddisfare la loro sete. Il miracolo fu attribuito a sant’Arnolfo ed è la ragione per cui la Chiesa lo considera il santo patrono dei birrai .

Oggi è venerato come Santo nella Chiesa cattolica e nella Chiesa ortodossa e la sua festa è il 18 luglio.

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