Il protocollo papale vuole che le donne si vestano con un lungo abito nero con collo alto e maniche lunghe e una mantiglia in testa. Ma non proprio tutte.

Avere un incontro privato con il Santo Padre è una emozione unica. Anche per i capi di Stato. Gli incontri inoltre hanno un loro significato sia a livello politico sia a livello dei rapporti diplomatici che la Santa Sede ha con le diverse nazioni.

Gli incontri sono, come nella maggior parte dei casi, ripieni di protocollo. E’ giusto che al Santo Padre gli venga dato il rispetto e la riverenza che merita, in quanto leader e guida spirituale e sovrano di uno stato estero.

E’ tradizione che le mogli dei capi di stato che incontrano il Papa si vestano di nero, perché storicamente questi colori simboleggiavano due virtù cristiane: quella dell’umiltà e della pietà. Il protocollo papale vuole che le donne si vestano con un lungo abito nero con collo alto e maniche lunghe.

La stessa Regina d’Inghilterra adotta lo stesso protocollo.

E allora perché solo 7 donne nel mondo possono indossare l’abito bianco?

Si tratta del cosiddetto “privilège du blanc” (privilegio del bianco), una prerogativa speciale concessa e mantenuta a criterio del Papa.

Attualmente sono solo sette le regine, principesse o consorti di monarchi e monarchi emeriti a cui è concesso il “privilegio del bianco”: la regina consorte Leticia di Spagna, la regina emerita Sofia sempre di Spagna, la regina consorte Maltide del Belgio, la regina emerita Paola del Belgio, la granduchessa Maria Teresa del Lussemburgo, la principessa Charlene di Monaco e la principessa Marina di Napoli perché appartenente a Casa Savoia.

In varie occasioni, anche le regine e le principesse che hanno il “privilegio del bianco” hanno preferito non avvalersi di questa prerogativa, scegliendo di vestirsi di nero in segno di reverenza nei confronti del Santo Padre.

E comunque i Papi non ne esigono il rispetto alla lettera.

Condividi questo articolo