Tutti ricordiamo o abbiamo sentito dire dai più dotti in temi di storia cristiana che la più grande battaglia navale vinta da un esercito “cristiano” sia stata quella di Lepanto contro l’Impero Ottomano nel 1571, sul Golfo di Corinto. Ma avete mai sentito parlare della Battaglia navale di Ostia?

Siamo in piena crisi dell’Impero Carolingio, morto Ludovico il Pio (814-840), figlio di Carlo Magno, il regno cade nel caos. I figli di Ludovico, Lotario, Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico iniziano una faida che porterà a un lungo periodo di guerre per la spartizione dell’Impero, con una conseguente anarchia che si sparge a macchia d’olio.

A questo si aggiungono i durissimi attacchi esterni dei vichinghi, degli ungari e dei saraceni che non hanno alcun interesse a invadere l’impero bensì a saccheggiarlo sistematicamente con continue razzie.

I saraceni, che nell’827 hanno iniziato la conquista della Sicilia, nell’846 prendono d’assedio Roma che resiste dentro le mura aureliane, saccheggiando però le Basiliche di San Paolo Fuori le Mura e San Pietro.

Tre anni dopo gli stessi saraceni si ripresentano a Roma, per una nuova razzia. Ma ecco che interviene il Papa, l’allora Leone IV, che in mancanza di altre autorità, organizza una flotta e sconfigge gli arabi nella Battaglia Navale di Ostia.

Lo Stato Pontificio riuscì a riunire sotto di sé i l Ducato di Napoli, Amalfi, Gaeta e Sorrento riuscendo così a sbaragliare le navi nemiche e la conseguente invasione saracena.

Fu, secondo gli storici, il più grande successo navale di una flotta cristiana su una musulmana prima della Battaglia di Lepanto.

Tale furono le gesta della battaglia che addirittura il genio artistico di Raffaello decise di immortalarla in una delle Stanze Vaticane. Ecco il celebre affresco:

La Battaglia di Ostia, affresco di Raffaello Sanzio nelle Stanze Vaticane. PD

 

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