Suor Miriam Stimson era una suora domenicana che visse tra il 1913 e il 2002. Di professione biologa, fu la seconda donna ad insegnare alla Sorbona di Parigi, dopo Marie Curie, la famosa scienziata cattolica che vinse due premi Nobel .

Divisa fra clausura e laboratorio la religiosa volle focalizzare i suoi studi sulla lotta contro il cancro, potendo scoprire le cause genetiche del cancro.

Tuttavia, pochi sanno che ebbe un ruolo chiave nella scoperta del meccanismo del DNA, l’acido deossiribonucleico che contiene le istruzioni genetiche utilizzate nello sviluppo e nel funzionamento di tutti gli organismi viventi.

La suora, coniugando fede e scienza, contribuì ad una scoperta fondamentale per il XX Secolo: la doppia elica del DNA. E come ci riuscì? Nei primi anni 50 usando una soluzione di bromuro di potassio (KBr) e la spettroscopia a raggi infrarossi permise di scoprire le basi del DNA. Fu una rivoluzione nella comunità scientifica degli anni ’50 rispetto anche ai modelli di DNA proposti da James Waston, Francis Crick e Linus Pauling.

Da questa sua intuizione si arriverà ad utilizzare la chemioterapia per debellare il cancro e di poter conoscere in modo più appropriato malattie come l’Aids.

«La cosa sorprendente – confida nel libro «L’anima del DNA: la vera storia di una suora cattolica e il suo ruolo nella più grande scoperta del XX secolo», Lumina Press, suor Stimson – era la cortina di diffidenza e di ironica leggerezza che si nutriva nei miei confronti da parte della comunità scientifica internazionale solo perché ero una donna e per di più una suora cattolica e quindi incapace a trattare temi così difficili».

Il lavoro di questa religiosa è un’ulteriore prova che la scienza e la fede possono camminare insieme. Suor Miriam si unisce alla lunga lista di scienziati cattolici come Jerome Lejeune, che scoprì l’origine della sindrome di Down e del sacerdote Georges Lemaitre, padre della teoria del Big Bang.

Condividi questo articolo