Forse non tutti conoscono la storia che diede origine a questa straordinaria tradizione di carità.
Tutto ebbe inizio con il miracolo di Tommasino, un bimbo di venti mesi che visse a Padova nel tempo in cui si stava costruendo la Basilica dedicata a sant’Antonio. Una mattina la madre lo lasciò in casa da solo a giocare e lo ritrovò poco dopo senza vita, affogato in un mastello d’acqua.
Disperata, la signora invocò l’aiuto del Santo, e nella sua preghiera fece un voto: se avesse ottenuto la grazia avrebbe donato ai poveri tanto pane quanto era il peso del bambino.
Il figlio tornò miracolosamente in vita e nacque così la tradizione del «pondus pueri», una preghiera con la quale i genitori in cambio di protezione per i propri figli promettevano a sant’Antonio tanto pane quanto fosse il loro peso.
Così nacque l’Opera del pane dei Poveri, il cui compito, nella fedeltà allo spirito di Sant’Antonio, è di soccorrere quanti – persone, famiglie e istituzioni di varia natura – versano in situazione di reale bisogno.
Si usa donare il pane di sant’Antonio in prossimità della sua festa con una speciale consegna diretta dalla Basilica fino alle case di chi la richiede.
Nelle chiese francescane e presso la basilica di Sant’Antonio viene distribuito in giorni importanti, come quelli della ‘tredicina’ (i tredici giorni che preparano la festa del Santo) per ricordare la vita del Santo, la sua attenzione al grido dei poveri, nella memoria del gesto di Gesù. E per cercare di fare altrettanto: spezzare il pane per creare fraternità e condivisione con chi è nel bisogno.
Da oggi fino al 30 maggio 2018 sarà infatti possibile richiedere in dono il Pane di sant’Antonio, semplicemente compilando l’apposito modulo online.