Suore realizzano un Rosario con 70 palloni colorati, visibili da tutta la città. Un simbolo di vicinanza e di speranza per le persone che vogliono essere vicine a Dio, soprattutto in questo momento difficile.
La Chiesa ai tempi del coronavirus sta vivendo un vero momento di rinascita digitale, social, ma anche comunicativa. Se non è possibile partecipare alle messe nelle parrocchie, social network e nuove iniziative mettono in comunicazione religiosi e fedeli a distanza.
Da ogni parte della città di Avezzano (AQ) si vede chiaramente un gigante Rosario composto da 70 palloncini colorati. 60 palloni azzurri compongono i grani principali, altri 10 compongono la croce e i grani del Padre nostro, per un’altezza di 21 metri. L’enorme simbolo religioso è posto nella parte più alta raggiungibile dalle religiose: la chiesa dell’Istituto.
L’idea è partita dalle Apostole del Sacro Cuore di Gesù, ispirandosi ad un progetto analogo notato nei giorni scorsi online. Così spiega Suor Carla Venditti: “Le persone della città, le persone attorno a noi ci avevano fatto capire in questi giorni di isolamento che avevano bisogno di un gesto di speranza. Così con le consorelle abbiamo realizzato un enorme Rosario, che è la nostra preghiera a Maria per chiederle il suo aiuto in questo momento di difficoltà”.
“Ma il Rosario sui tetti di Avezzano non è solo un segno o un gesto di semplice richiesta d’aiuto, è sopratutto un invito ad unirsi nel Signore. Noi trasmettiamo tutti i giorni la recita del Rosario su Facebook e centinaia di persone dalla mia pagina social, anche non necessariamente della città, ma da ogni parte d’Italia o del mondo, e pregano con noi grazie a questo importante mezzo digitale. Inoltre trasmettiamo l’adorazione, come la messa dal nostro istituto principale di Roma”.
Negli scorsi giorni le consorelle del Sacro Cuore di Gesù della casa di Roma hanno cantato e pregato sui tetti dell’istituto religioso, con un video divenuto virale.
Carla Venditti è nota anche come “la suora antiracket” per la sua missione di strappare le ragazze dalle strade della Capitale e dell’Abruzzo. Il progetto viene svolto assieme alle consorelle ed insieme ad alcuni volontari laici nella sede di Avezzano, dove le religiose hanno avviato la casa di accoglienza ‘Oasi Madre Clelia’ per il riavvio sociale e spirituale delle donne strappate alla malavita e alla strada. Carla è stata nominata tra gli abruzzesi più famosi nel 2018 e nel 2019 per essersi distinta, grazie alla sua opera, nel combattere il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione.