Papa Francesco ha deciso di consacrare la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria venerdì 25 marzo durante la Celebrazione della Penitenza, che presiederà alle ore 17 nella Basilica di San Pietro. Ma cosa significa “Atto di Consacrazione” alla Vergine Maria?

Nel comunicato diffuso dalla Sala Stampa, si afferma che lo stesso atto, sempre nel giorno in cui la Chiesa festeggia la Solennità dell’Annunciazione del Signore, sarà compiuto a Fatima dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di sua santità, come inviato del Santo Padre.

La Madonna, nell’apparizione del 13 luglio 1917 a Fatima, aveva chiesto la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato. Dopo Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II anche Francesco ha deciso di consacrare al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina ora in guerra tra loro.

Cosa significa “Atto di Consacrazione” alla Vergine Maria?

L’atteggiamento o l’atto di consacrazione a Maria risale almeno all’VIII secolo con Giovanni Damasceno, al quale dobbiamo la prima formula di consacrazione a Maria.

Secondo il mariologo Padre Stefano De Fiores il termine consacrazione ritorna in autori carmelitani del Seicento, come Léon de Saint Jean, il quale aveva affermato che “il più completo olocausto che un’anima devota possa fare, è di consacrarsi a Dio, a Gesù, a Maria e a tutta la loro benedetta famiglia”.

“Consacrarsi alla Madonna vuol dire accoglierla come vera madre, sull’esempio di Giovanni, perché lei per prima prende sul serio la sua maternità su di noi. La consacrazione è un Atto complesso, che si diversifica nei vari casi: altro è quando un fedele si consacra personalmente, assumendo impegni precisi, altro è quando si consacra un popolo, un’intera Nazione o addirittura l’Umanità” aveva sottolineato Padre Gabriele Amorth.

L’atto di consacrazione è tradizionalmente rivolto a Gesù, alla Vergine Maria, a San Giuseppe e ai tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.

L’Atto di Consacrazione a Maria nella Storia

In tutto il Medioevo vi era quasi una gara tra Città e Comuni, i quali volevano “offrirsi” alla Vergine, spesso presentandole le chiavi della Città in suggestive cerimonie. Nel sec. XVII poi sono iniziate le grandi consacrazioni nazionali: la Francia nel 1638, il Portogallo nel 1644, l’Austria nel 1647, la Polonia nel 1656, ecc. La consacrazione dell’Italia è avvenuta solo nel 1959, perché non aveva ancora raggiunto l’unità al tempo delle consacrazioni nazionali.

Approfondimento:

Avvenire (Fonte)

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