Le dozzine di progetti presentati in risposta al concorso organizzato dal governo francese per proposte creative – il tetto della serra, il tetto di vetro colorato, il raggio di luce e la guglia di cristallo – rimarranno solo disegni.

Il 16 luglio, 95 giorni dopo l’ incendio che ha distrutto il tetto della cattedrale e la flèche (la guglia centrale) e mesi dopo la prima Messa la legge che regolerà il restauro della cattedrale è stata finalmente approvata dal parlamento francese. Dichiara esplicitamente che la cattedrale deve essere ricostruita come appariva prima del drammatico incendio. Riconosce il suo status di patrimonio mondiale dell’Unesco e la necessità di rispettare le carte e le pratiche internazionali esistenti e limita al minimo le deroghe al patrimonio esistente, alla pianificazione, ai codici ambientali e di costruzione.

Notre Dame e quelle due profezie che parlano di Parigi

Posted by Church POP Italiano on Wednesday, April 17, 2019

La legge ha creato una nuova agenzia con poteri vasti e di ampio respiro incaricati di coordinare e gestire l’intera operazione. Riceverà inoltre tutti i fondi raccolti da abbonamenti nazionali e internazionali; gestire tutti i lavori nelle immediate vicinanze della cattedrale; stabilire programmi di formazione per i restauratori; attuare programmi di informazione per educare il pubblico sul processo di conservazione e istituire un consiglio scientifico per fornire consulenza sulle scelte chiave che dovranno essere fatte.

La metà del consiglio di amministrazione della nuova agenzia sarà rappresentata dal governo francese, ma saranno rappresentati anche la città di Parigi e la Chiesa.

La Chiesa parigina ha rapidamente riorganizzato i suoi ranghi per gestire la raccolta di fondi e controllare l’intero processo, sempre in stretto coordinamento con il presidente Macron, ovviamente. L’arcivescovo di Parigi, il cardinale Michel Aupetit, ne sarà la guida, ma ha delegato la gestione delle operazioni a Don Patrick Chauvet, il rettore arciprete di Notre Dame, e monsignor Benoist de Sinety, vicario generale, che rappresenterà la Chiesa nel consiglio di amministrazione della nuova agenzia .

A seguito dell’incendio, le somme impegnate da privati, aziende ed enti pubblici hanno raggiunto la cifra sorprendente di € 1 miliardo. Le tre famiglie più ricche di Francia, guidate da François Pinault (del colosso delle costruzioni Bouygues, Christie’s, Gucci, Sanofi e altri), Bernard Arnault (del gruppo di lusso LVMH, Christian Dior e altri) e Françoise Bettencourt-Meyers (proprietari di L ‘Oreal) hanno donato€ 500 milioni, mentre Patrick Pouyanné, CEO del colosso petrolifero francese Total, ha donato € 100 milioni.

Costruire una chiesa non è mai solo un compito architettonico. E’ porre al centro della città una domanda scomoda. E’ mettere una pietra angolare, in mezzo a sassi ammucchiati alla buona. Non è in gioco solo la bellezza del panorama cittadino, ma ciò che interroga l’anima di ciascuno: è così speriamo sia per Notre Dame. 

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