La simpatica storia di Don Gianni, il sacerdote che “sgancia” preghiere sulla “zona rossa”

“Alle tre e mezzo del pomeriggio vedrete un aereo bianco. Se volete, potete farvi segno della croce perché in quel momento scenderà su di voi la benedizione’.” A sganciarle dolcemente è don Gianni Regolani, parroco-pilota di Polesine Zibello, nel Parmense, a una decina di chilometri da Busseto.

Classe 1941, 36 anni di sacerdozio, e una passione per il volo nata durante l’infanzia. Gianni Regolani usa il suo talento da pilota per elargire benedizioni per le zone colpite dal Coronavirus.

Tutto ebbe inizio quando venne mandato in missione “fidi donum” in Venezuela, dove il prete andava a curiosare nelle cabine dei piloti ogni volta che ne aveva modo.

Poi il ritorno in Italia, dove uno dei suoi amici decide di prestargli il suo aereo. Così ha fatto il brevetto da pilota di ultraleggeri e ha preso il suo posto. Accadeva dodici anni fa.

Perché benedire dall’alto? «È stato un modo, se vogliamo originale, per avvicinarmi a tutta la gente del posto, essere vicino a loro, vedendo la strade vuote, le case, le chiese. Tutto quello che potevo fare e donare era la benedizione», ha dichiarato il sacerdote a un’intervista al quotidiano Il Giorno.

Se vedete un candido ultraleggero sorvolare il Lodigiano sappiate che è Don Gianni, e vi sta benedicendo dall’alto!

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