42,4 milioni di bambini sono stati uccisi prima di nascere, più della somma di tutte le morti per cancro, Aids, malaria, alcool, fumo e incidenti automobilistici. E nel 2018 erano 41.9 milioni, un trend sempre più in crescita.

L’aborto è stato la causa numero 1 di morte al mondo nel 2018. Fino al 31 dicembre, 42,4 milioni di bambini sono stati uccisi prima di nascere, (su 58.6 milioni di decessi totali), molto più di Aids, cancro e guerre. Per fare un paragone, le persone morte di cancro nel 2018 sono state 8,2 milioni, ovvero un quinto del totale dei bambini abortiti nello stesso periodo. 

Questi dati allarmanti vengono da Worldometers, indicato come uno dei migliori siti di riferimento gratuito dalla American Library Association (ALA), portale che mantiene anche il registro dei principali dati statistici mondiali, tra i quali, ad esempio, il totale della popolazione del pianeta, nascite, morti, automobili prodotte, libri pubblicati ed emissione di sostanze inquinanti. Per quanto riguarda gli aborti, le statistiche impiegate si basano sulle informazioni pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), una delle entità che hanno militato maggiormente a favore dell’aborto nel corso della storia.

Ogni 33 bambini vivi, 10 vengono abortiti

Secondo i dati diffusi da Worldometers, nel 2019 ci sono state più morti provocate dall’aborto che la somma di tutte quelle derivanti da cancro, malaria, Aids, tabagismo, alcolismo e incidenti automobilistici. Ogni 33 bambini nati vivi, 10 sono stati abortiti.

Gli oltre 42 milioni di vittime rappresentano un numero enorme e superiore, per capirci, a quello di tutte le vittime civili e militari in Europa della Seconda Guerra Mondiale, quando il nostro continente era dilaniato da distruzione, bombe e lager.

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