Un Secolo dal Martirio di Don Minzoni: "La Preghiera (...) mai si spegnerà sul mio labbro per i miei persecutori"! Scopriamo insieme l'incrollabile Fede di Don Giovanni, ucciso a bastonate dagli squadristi.
Don Minzoni (1885-1923), è diventato Parroco di Argenta, in provincia di Ferrara, nel febbraio 1910. Appena arrivato si è messo subito a lavorare con i giovani. Ha creato un nuovo ricreatorio, un doposcuola, una biblioteca e un teatro parrocchiale.
Era convinto che la Chiesa dovesse aggiornare metodi e contenuti. "Pensando al nostro clero, certo v’è poco da lusingarsi, che sappia corrispondere alla sua attuale missione. (...) sacerdoti interessati solo dell’oggi e della tavola, questi, mio Dio, sono gli alter Christus! Che devono rinnovare la società!" aveva scritto. Se la prendeva col perbenismo e con i pettegolezzi del clero, ma soprattutto ha agito. Non voleva che il sacerdote stesse separato dal mondo e che vivesse su un piedistallo.
Un Secolo dal Martirio di Don Minzoni: "La Preghiera (...) mai si spegnerà sul mio labbro per i miei persecutori"
Ha vissuto in prima persona la brutalità della guerra di trincea. Tornato poi ad Argenta, ha dato vita al circolo culturale, al cinema parrocchiale e ha rivitalizzato l’Azione cattolica. Infine, nell’aprile 1923, ha annunciato la nascita di un gruppo scout. Tuttavia nel frattempo si sono cominciati a scatenare raid fascisti, assalti alle sedi di partiti e sindacati, uccisioni e sono state prese di mira anche organizzazioni cattoliche.
Dopo la decisione di fondare un reparto dell’Asci, la sera del 23 agosto 1923, è stato colpito a bastonate sul capo da due squadristi, mentre stava tornando in canonica. Poco prima della morte aveva scritto: "a cuore aperto, con la preghiera che mai si spegnerà sul mio labbro per i miei persecutori, attendo la bufera, la persecuzione, forse la morte per il trionfo della causa di Cristo". Il suo martirio è stato riconosciuto ed è in corso la causa di beatificazione.
Don Giovanni prega per noi!